L’eccidio di Priabona (1 dicembre 1944)

ANTEFATTO Priabona – 1° dicembre 1944 “L’operazione Polga”. Il capitano fascista Giovan Battista Polga era comandante del reparto di Polizia ausiliaria in forza alla Questura di Vicenza. Era noto per il suo fanatismo, per aver diretto molte operazioni di rastrellamento contro i “ribelli” e per essersi reso responsabile di varie esecuzioni, anche di civili. Ma aveva anche messo in piedi una vera e propria banda che agiva spacciandosi per formazione partigiana mettendo a ferro e a fuoco, con furti, rapine, violenze, violazioni, saccheggi, maltrattamenti e omicidi la provincia di Vicenza. Era necessario per il movimento partigiano individuare e smascherare questa

I sette Martiri di Valdagno (3 luglio 1944)

L’uccisione dei 7 martiri di Valdagno fu un avvenimento particolare, perché non fu solo una rappresaglia tedesca per l’uccisione di un ufficiale della Wehrmacht, ma fu un’azione programmata di repressione politica portata a termine con la determinante collaborazione dei fascisti locali. Il contesto I tedeschi avevano un poderoso sistema anti-guerriglia lungamente collaudato fin dal 1941, quando dovettero far fronte ai partigiani che si organizzavano nei territori occupati della Francia, della Russia e dei Balcani. Tuttavia in considerazione che proprio nel mese di giugno 1944 l’attività partigiana nell’Italia settentrionale ebbe un incremento molto consistente, specie nelle nostre zone, il feldmaresciallo Albert

Smuraglia, presidente nazionale Anpi: no a questa riforma del Senato.

“Riforma del Senato: il Comitato nazionale dell’ANPI, unanime, ha espresso la sua contrarietà ad un progetto (quello del Governo) che, unendosi ad una legge elettorale come quella che è stata approvata alla Camera ed al proposito di irrobustire i poteri del Presidente del onsiglio e del Governo, si risolverebbe (oltretutto) in una ulteriore e grave riduzione dei margini di democrazia, che subiscono da tempo una lenta ma progressiva erosione e che, invece, noi consideriamo intangibili, alla luce dei princìpi e dei valori costituzionali.” Così interviene il presidente nazionale dell’Anpi, Carlo Smuraglia, nell’ultimo numero di ANPI News. Presto una manifestazione pubblica. “Non siamo, lo abbiamo

L’eccidio di Foza (18 ottobre 1944)

Il 18 ottobre 1944 a Foza fu perpetrato dai nazifascisti un vero e proprio eccidio. Infatti, non per rappresaglia, né per altri motivi se non riconducibili all’odio e alla violenza, senza alcun processo, senza concedere loro nemmeno il conforto della religione, furono barbaramente uccise sette persone. Esse furono condotte nei pressi di un trinceramento della prima guerra mondiale situato alle pendici dell’altura ove sorge la chiesetta di San Francesco. Qui i tedeschi spararono freddamente ai condannati uccidendoli uno alla volta, sotto lo sguardo atterrito degli altri, che poi erano costretti con un palo a spingerne il cadavere nel trinceramento fin dentro

Eccidio di Borga (11 giugno 1944)

Il contesto La contrada Borga è situata nel territorio del comune di Recoaro Terme, in frazione di Fongara a 750 m s.l.m., lungo il ripido versante del monte Piasèa. Oggi si incontra questo nucleo abitato salendo alla località sciistica di Recoaro Mille, provenendo da S.Quirico, frazione a metà strada tra Valdagno e Recoaro. Nel 1944 Borga era un insieme di costruzioni addossate l’una all’altra, con le abitazioni alternate a stalle e fienili. Le stalle però erano quasi vuote perché il bestiame alla fine di maggio era stato mandato in alpeggio nelle varie malghe che sono distribuite sui monti sopra Recoaro,

Benvenuto Volpato “Armonica” (1920-1945)

Benvenuto Volpato, nome di battaglia “Armonica”, era nato a Brendola il 23 aprile 1920. La sua famiglia, composta dal padre Angelo e Marianna Gregori e dai fratelli Maria e Bortolo, si era trasferita a Marano Vicentino. Di lì aveva raggiunto Recoaro Terme dove il padre aveva trovato lavoro come gestore presso le Fonti Franco e Aureliana. Il suo nome di battaglia “Armonica” derivava dalla passione per la fisarmonica che denota un certo talento artistico che, unito al suo carattere aperto e franco, ne faceva un uomo ammirato e rispettato sia dai suoi uomini sia dai comandi superiori. Si avvicinò alla lotta

Giuseppe Salgarolo (1922-2014)

Il 29 marzo 2014 veniva a mancare all’età di 92 anni il partigiano, reduce, volontario della libertà Giuseppe Salgarolo, cittadino di Montebello Vicentino, persona stimata e rispettata dalla Civica Amministrazione e dai suoi concittadini. La cerimonia funebre si è svolta il 1° aprile nella chiesa gremita di persone, tra le quali molti amici, con la presenza di labari e bandiere delle Associazioni. Al termine della Messa ha preso la parola Rolando Lotto, un amico di Giuseppe, il quale, a nome anche del Comm. Crosara presidente nazionale dell’A.N.C.R., di Mario Faggion presidente provinciale A.N.P.I. e di Francesco Binotto, presidente provinciale dell’A.V.L.,

Ismene Manea “Bruno” (1908-1944)

Nato a Schio (Vicenza) nel 1908, sbranato vivo dai cani delle SS a Schio il 12 luglio 1944, meccanico, Medaglia d’argento al valor militare alla memoria. Negli anni della dittatura fascista aveva fatto parte dell’organizzazione comunista clandestina. Allo scoppio della guerra di Spagna era accorso nelle Brigate Internazionali in difesa della Repubblica democratica. Dopo la vittoria dei franchisti era passato in Francia, dove fu internato nel campo di Vernet. Consegnato alle autorità fasciste italiane, l’operaio comunista fu confinato a Ventotene, dove restò sei anni, per esserne liberato soltanto dopo l’8 settembre 1943. Tornato nel Vicentino prese parte alla lotta di

“Il 25 aprile e la fretta di Renzi” replica del presidente Smuraglia al quotidiano Europa.

La replica di Carlo Smuraglia, presidente nazionale dell’ANPI, all’articolo pubblicato sul quotidiano Europa dopo l’annuncio della manifestatzione prossima dell’ANPI sul progetto di riforme costituzionali del governo. Qui l’articolo di Europa dell’8 aprile 2014: “Davvero un 25 aprile contro Renzi?”La riforma costituzionale del governo è foriero di «una grave riduzione della democrazia». Ma così l’Anpi sembra un gruppetto exraparlamentare http://www.europaquotidiano.it/2014/04/08/davvero-un-25-aprile-contro-renzi/Qui la replica di Carlo Smuraglia sul medesimo quotidiano oggi in edicola: “Il 25 aprile e la fretta di Renzi” La presa di posizione dell’Anpi nei confronti della riforma del senato non ha nulla a che fare con la Festa della Liberazione  http://www.europaquotidiano.it/2014/04/11/il-25-aprile-e-la-fretta-di-renzi/ Qui

I 4 martiri delle officine Pellizzari

30 marzo 1944 – 29 marzo 2014: a settant’anni dal sacrificio dei quattro martiri una partecipata commemorazione a Montecchio Maggiore e Arzignano Lo scorso 29 marzo si è tenuta a Montecchio Maggiore ed Arzignano la commemorazione dei “4 martiri”, operai delle officine Pellizzari trucidati dai nazifascisti nella notte del 30 marzo 1944 al castello della Villa di Montecchio Maggiore. Umberto Carlotto, Cesare Erminelli, Luigi Cocco, Aldo Marzotto erano giovani come tanti, e come tanti si erano opposti al trasferimento coatto di macchinari e maestranze in Germania imposto dai tedeschi. Per questo nel marzo 1944 erano scesi in sciopero assieme a tutti

Gino Dal Lago “Lupo” (1924-2014)

Sabato 15 marzo 2014 nella chiesa del Sacro Cuore di Schio si sono tenute le esequie del partigiano Gino Dal Lago “Lupo”. Era nato a Poleo il 23 luglio 1924. È mancato a quasi 90 anni. Come altri giovani della sua zona, Gino nella primavera del 1944, non volendo rispondere al bando di chiamata alle armi sotto la Repubblica di Salò, sceglie la via della montagna ed entra nella pattuglia di Giovanni Cavion “Glori”, nucleo originario del Battaglione Ramina-Bedin della Brigata (poi Divisione) Martiri Val Leogra, delle Formazioni Garemi, che agisce sulle colline e sui monti a Nord di Schio.

Guglielmino Bertoldi (1921-2014)

Giovedì 6 febbraio 2014, presso la Casa del Popolo – Circolo ARCI di Torrebelvicino, ha avuto luogo la cerimonia civile in memoria di Guglielmino Bertoldi “Mino”, deceduto a 92 anni. Alle sue esequie hanno partecipato tanti amici e compagni e numerose bandiere di varie Associazioni, in particolare delle Sezioni ANPI della Val Leogra e della Valle dell’Agno e le bandiere delle Formazioni Garemi “Stella”, “Martiri Val Leogra” e “Pasubiana”. Negli interventi è stata messa in risalto la forte personalità di “Mino” come partigiano, lavoratore, cittadino e come militante e dirigente della sinistra vicentina, della CGIL e dell’ANPI, strettamente unito alla

Giovanni De Rossi “Gek 2°” (1924-2013)

Il 27 dicembre 2013 é deceduto a Schio il compagno partigiano Giovanni De Rossi “Gek 2°”. In marzo aveva compiuto 90 anni. Giovanni appartiene ad una singolare famiglia di combattenti garibaldini; il fratello maggiore Luciano, “Gek 1°”, fa parte della pattuglia di “Marte” (Giovanni Garbin) che ai primi di gennaio 1944 è inviata a Malga Campetto di Recoaro e contribuisce a fondare, sotto il comando di “Giani” e di “Germano” il nucleo originario delle Formazioni Garemi; il fratello minore Gino, “Gek 3°”, entra anche lui ben presto nella Resistenza e agisce nelle formazioni della Valle dell’Agno (Brigata Stella) e nella Val

Albino Cailotto (1918-2013)

Il 21 dicembre 2013 a Recoaro Terme, nell’ampio cortile davanti alla sua casa é stata celebrata la cerimonia civile in memoria e onore del compagno partigiano Albino Cailotto, deceduto il 19 dicembre a 96 anni. C’erano tante bandiere delle Sezioni ANPI, quella della Sezione ANCR, la bandiera della sua brigata (la “Stella”, delle Formazioni Garemi); c’era la bandiera del suo battaglione, il “Romeo”, posata sulla bara, e una vecchia bandiera del PCI, partito che egli ha portato nella mente e nel cuore dalla giovinezza fino agli ultimi giorni della sua esistenza. Erano presenti molti amici e compagni e tante persone

La Costituzione Italiana

PRINCIPI FONDAMENTALI Art. 1. L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Art. 2. La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. Art. 3. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica

Contro il neofascismo e il neonazismo

Manifestazione Regionale ANPI a Revine Lago (TV) – 12 ottobre 2013 L’Italia e l’Europa sono colpite da una grave crisi economica, sociale e morale. Dentro la crisi fanno la loro preoccupante ricomparsa idee e organizzazioni neofasciste e razziste. Camicie nere, verdi, brune che la Resistenza Italiana ed Europea aveva spazzato via nel 1945. Neofascisti e neonazisti dall’Italia alla Grecia, dalla Germania alla Francia, dall’Ungheria all’Olanda, alla Norvegia. L’estrema destra gioca sporco sulla paura e la disperazione che la crisi ha diffuso, indirizzando la rabbia e la ribellione contro gli immigrati e i diversi. Neonazisti e neofascisti ripropongono autoritarismo e populismo; odiano

Vogliono demolire la nostra casa

La Costituzione italiana, frutto della Resistenza e della Lotta di Liberazione, è stata definita la più bella del mondo. Essa è il nostro documento di riconoscimento: è la carta di identità in cui noi siamo indicati come italiani, non più sudditi ma cittadini sovrani, con pari diritti e doveri senza distinzioni di razza, sesso, religione, censo. Insomma la Costituzione è la nostra casa comune e, come in ogni casa, lì c’è il nostro passato, il presente, ma anche il futuro.

Commemorazione a Malga Silvagno, 6 ottobre 2013

Orazione commemorativa tenuta dalla prof.ssa Carla Poncina, Direttrice dell’ISTREVI Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea della provincia di Vicenza “Ettore Gallo” Le azioni umane non vanno irrise, né compiante, né detestate, ma comprese. Baruch Spinoza Saluto tutti voi, semplici cittadini, rappresentanti delle associazioni: ANPI, AVL, ISTREVI, e con particolare soddisfazione saluto i Sindaci di Conco, Valstagna, Nove, Marostica, perché la vostra presenza a Malga Silvagno le vostre fasce tricolori, sono espressione di una nuova sensibilità delle Istituzioni pubbliche nei confronti di un passato troppo spesso trascurato, se non tradito e calunniato. Mi riferisco naturalmente ai venti mesi della lotta di Liberazione,

Rinaldo Arnaldi “Loris” (1914-1944)

Nato a Dueville (Vicenza) nel 1914, caduto a Bosco Nero di Granezza il 6 settembre 1944, laureato in Economia e Commercio e in Scienze politiche, Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. Era sergente dei carristi a Vicenza, allorché fu sorpreso dall’armistizio. Si diede alla macchia e con altri patrioti diede vita alle prime formazioni partigiane dell’Altopiano di Asiago, che costituirono poi la Brigata “Mazzini”. Della “Mazzini”, Arnaldi fu prima commissario e poi comandante. Cadde in uno scontro durante la battaglia di Granezza, nella quale morirono con lui altri ventidue partigiani. Questa la motivazione della Medaglia d’Oro alla memoria: “Per indomita volontà

Wilna Marchi “Nadia” (1925-2013)

Lunedì 2 settembre 2013 le bandiere delle Sezioni ANPI della Valle dell’Agno e la bandiera della Brigata “Stella” hanno reso gli onori alla partigiana Wilna Marchi “Nadia”. Nata a Recoaro nel 1925, frequenta la scuola di avviamento professionale a Valdagno. Trova, dopo la licenza, occupazione come impiegata presso l’Istituto Tecnico Industriale di Valdagno. Nell’organico del battaglione “Amelia”, che comprende le partigiane e le patriote della “Stella” – Divisione Garemi – “Nadia” figura al secondo posto, commissario politico, con anzianità dal 25.2.1944. E’ in questo mese che prende contatto con il comando del gruppo di Malga Campetto in contrada Muschi di