Elettra Pollastrini

Elettra Pollastrini

Nella Assemblea Costituente presenta diverse interrogazioni: dall’avocazione allo Stato di beni della Corona a fini assistenziali, alla erogazione di acqua da parte dell’ACEA a comuni della provincia di Rieti, dalle vertenze di interesse pubblico con la società «Terni» all’alimentazione idrica dei comuni di Poggio Mirteto, Montopoli e Salisano.

Elettra Pollastrini

Nella Assemblea Costituente presenta diverse interrogazioni: dall’avocazione allo Stato di beni della Corona a fini assistenziali, alla erogazione di acqua da parte dell’ACEA a comuni della provincia di Rieti, dalle vertenze di interesse pubblico con la società «Terni» all’alimentazione idrica dei comuni di Poggio Mirteto, Montopoli e Salisano.

Consegue la licenza tecnica a La Spezia.

Nel 1924, insieme alla madre, raggiunge il fratello Olindo rifugiatosi in Francia per sfuggire alle persecuzioni fasciste; qui diventa dirigente delle organizzazioni femminili italiane.

Nel 1932 aderisce alla “Lega Internazionale delle Donne per la Pace e la Libertà”.

Si iscrive al Partito comunista francese e prende parte, come delegata, al Congresso mondiale contro la guerra e il fascismo nel 1934.

Si impegna nella lotta antifascista e svolge un’intensa attività politica nei gruppi comunisti di lingua italiana.

È redattrice del foglio clandestino “Noi Donne”.

Nel 1937 partecipa alla Guerra civile spagnola.

Arrestata in Francia nel settembre del 1939, viene rinchiusa prima nel carcere femminile della Roquette e quindi nel campo di concentramento di Rieucros, dove incontra Teresa Noce. Viene poi tradotta in Italia e condannata al confino, fino al luglio 1943.

Arrestata nuovamente, nel 1944, viene deportata in Germania nel carcere femminile di massima sicurezza di Aichach, dove rimane fino alla fine della guerra.

Nel 1945 è nominata nella Consulta nazionale e, l’anno successivo, è eletta nella Costituente nelle liste del Partito Comunista. Presenta diverse interrogazioni: dall’avocazione allo Stato di beni della Corona a fini assistenziali, alla erogazione di acqua da parte dell’ACEA a comuni della provincia di Rieti, dalle vertenze di interesse pubblico con la società «Terni» all’alimentazione idrica dei comuni di Poggio Mirteto, Montopoli e Salisano.

È eletta deputata nel 1948 e nel 1953.

In Parlamento denuncia spesso gli atteggiamenti di abuso di potere delle forze di polizia, protesta contro un sistema ancora impregnato dei segni di un regime totalitario da estirpare del tutto.

Partecipa al fianco di lavoratrici e lavoratori a manifestazioni per il lavoro e la pace.

Nell’aprile 1949 a Parigi, prende parte al congresso costitutivo del Movimento dei partigiani della pace.

Nel 1958 viene inviata in Ungheria, dove lavora come giornalista della radio di Budapest.

Tornata in Italia, continua la sua attività come dirigente del PCI.

Riposa nel cimitero di Rieti