Maria Nicotra

Maria Nicotra

Maria Nicotra

Eletta in Assemblea Costituente non interviene nè presenta interrogazioni ma sottoscrive – insieme ad altre costituenti – un emendamento sostitutivo del primo comma dell’art. 48 (art. 51 del testo definitivo) ritenuto discriminatorio nella parte in cui limita l’accesso delle donne ai pubblici uffici o alle cariche elettive “conformemente alle loro attitudini…”. L’articolo verrà così riformulato: “Tutti i cittadini di ambo i sessi possono accedere agli uffici pubblici in condizione di uguaglianza.”

Maria Nicotra

Eletta in Assemblea Costituente non interviene nè presenta interrogazioni ma sottoscrive – insieme ad altre costituenti – un emendamento sostitutivo del primo comma dell’art. 48 (art. 51 del testo definitivo) ritenuto discriminatorio nella parte in cui limita l’accesso delle donne ai pubblici uffici o alle cariche elettive “conformemente alle loro attitudini…”. L’articolo verrà così riformulato: “Tutti i cittadini di ambo i sessi possono accedere agli uffici pubblici in condizione di uguaglianza.”

Durante la Seconda guerra mondiale è volontaria della Croce Rossa a Catania e riceve la medaglia d’oro al valore, per dedizione e impegno.

Dirigente della Gioventù femminile dell’Azione Cattolica e delle ACLI (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani) viene segnalata alla Democrazia cristiana proprio dalla gioventù femminile dell’Azione cattolica come «un elemento idoneo ad entrare nella lista per la Costituente».

In quegli anni si occupa anche di azione sociale curando il sorgere delle «Case dei lavoratori» e della «Casa dello studente», nonché di scuole artigiane e di laboratori.

Fa parte della commissione nazionale femminile delle Associazioni cristiane lavoratori italiani (ACLI).

È assistente delle artigiane cattoliche; si distingue anche nella nascente associazione dei donatori di sangue.

Nel 1946 è eletta all’Assemblea costituente nella lista della Democrazia cristiana.

È eletta all’Assemblea Costituente nelle liste della Democrazia Cristiana. Durante i lavori non interviene, né presenta interrogazioni. Resta agli Atti la sua sottoscrizione, insieme ad altre costituenti di vari partiti, a un emendamento sostitutivo di una parte dell’articolo 51. La precedente formulazione dell’articolo limitava l’accesso delle donne ai pubblici uffici o alle cariche elettive “conformemente alle loro attitudini, secondo le norme stabilite dalla legge.” A tutte le deputate dell’Assemblea l’insistenza sulle “attitudini” risulta discriminante e ne richiedono l’eliminazione.

Viene eletta deputata nella I legislatura.

Nicotra si interessa dell’assistenza alle fasce più deboli della popolazione e della vigilanza sulle condizioni dei detenuti. Il suo impegno è rivolto anche alla tutela fisica e al miglioramento delle condizioni economiche delle lavoratrici madri, al controllo della stampa destinata all’infanzia e all’adolescenza.

Il marito Graziano Verzotto, notabile democristiano, implicato nella scomparsa di Enrico Mattei e di Mauro De Mauro, coinvolto nello scandalo fondi neri della Banca di Sindona, lascia l’Italia nel 1975.

Nel febbraio del 1975 in seguito all’attentato subito da Graziano Verzotto, Maria Nicotra Fiorini, in sostituzione del marito, accetta di diventare presidente del Club calcio di Siracusa (prima società di calcio italiana ad avere come presidente una donna) mantenendo l’incarico anche per la stagione successiva.

Nel 1991 si trasferisce a Padova riunendosi al marito.

Il 27 ottobre 2006 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano le conferisce l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Riposa nel cimitero di Santa Giustina in Colle.