Angiola Minella Molinari

Angiola Minella Molinari

Angiola Minella

E’ eletta nella Costituente ma non interviene mai in Assemblea. Presenta alcune interrogazioni sulla richiesta di sussidi straordinari di disoccupazione, sulla corresponsione del Premio della Repubblica e sui corrispettivi economici dovuti per il servizio partigiano prestato da ufficiali e sottufficiali.

Angiola Minella

E’ eletta nella Costituente ma non interviene mai in Assemblea. Presenta alcune interrogazioni sulla richiesta di sussidi straordinari di disoccupazione, sulla corresponsione del Premio della Repubblica e sui corrispettivi economici dovuti per il servizio partigiano prestato da ufficiali e sottufficiali.

Angiola (nome di battaglia Lola) cresce in una famiglia benestante duramente segnata dalla morte del padre, direttore generale della Reale Mutua Assicurazioni, ucciso in un attentato fascista.

Laureata in Lettere e insegnante nel 1943 entra come volontaria alla Croce Rossa a Torino e nell’ospedale dove presta assistenza entra in contatto con i gruppi badogliani del Piemonte. Trasferitasi in Liguria, dopo i bombardamenti di Torino, entra a far parte delle formazioni garibaldine di Savona impegnata in attività di collegamento come staffetta partigiana con il nome di battaglia “Lola”. Sposa contro il volere della famiglia e con rito civile, il partigiano Piero Molinari. 

Nel primo dopoguerra si attiva in favore dei minori in difficoltà. Insieme a Nadia Gallico Spano e Teresa Noce promuove una catena di solidarietà per i bambini della Campania, che vengono ospitati presso delle famiglie del Nord.

Responsabile della commissione femminile nella segreteria della federazione del PCI di Savona e consigliere comunale, fa parte del consiglio nazionale dell’Unione donne italiane (UDI). 

E’ eletta nella Costituente ma non interviene mai in Assemblea. Presenta alcune interrogazioni sulla richiesta di sussidi straordinari di disoccupazione, sulla corresponsione del Premio della Repubblica e sui corrispettivi economici dovuti per il servizio partigiano prestato da ufficiali e sottufficiali.

E’ rieletta alla Camera nel ’48 e nel ’58, mentre nel ’63 passa al Senato, dove rimane fino al ’72.

Dal 1953 al 1958 è segretaria generale della Federazione democratica internazionale femminile.

Nella sua attività politica si occupa in particolar modo di sanità e assistenza alla maternità e all’infanzia: il 28 febbraio 1964, insieme ad altri senatori, presenta il disegno di legge (S.n. 446) sulla «Disciplina della raccolta, conservazione e trasfusione del sangue umano e riconoscimento della funzione civica e sociale delle Associazioni di donatori di sangue» e il 23 gennaio 1965 presenta il disegno di legge (S. n. 967) sulle «Nuove norme per l’assistenza alla maternità e alla prima infanzia e piano decennale per lo sviluppo degli asili nido»

Riposa nel cimitero di Noli