Anpi per la Scuola: Lo sguardo del cinema sulla Resistenza

Nonostante la Resistenza, almeno nella sua componente armata, sia stata un fatto numericamente minoritario, geograficamente limitato e temporalmente breve, il cinema italiano ha sempre avuto una forte attrazione per questo momento fondamentale della storia unitaria, molto più di quella esercitata dalla Grande Guerra o dal secondo conflitto mondiale.

Il cinema ha trattato la Resistenza con uno sguardo ben rivolto al presente, come nell’immediato dopoguerra dove l’intento – quasi

pedagogico – è stato quello di educare gli italiani alla democrazia dopo vent’anni di dittatura e quattro di guerra. Superato il periodo oscurantista e censorio degli anni cinquanta, negli anni del “miracolo economico” il cinema italiano proponeva di ripensare alla storia d’Italia nel momento che l’euforia dei nuovi consumi e del benessere improvviso inducevano a dimenticare il tragico passato appena vissuto. Anche dagli anni ottanta in poi il cinema ritornava sulla Resistenza, proprio nel periodo in cui prendeva sempre più consistenza e ascolto il “revisionismo strisciante”, il “processo alla Resistenza”, per rispondere alle astiose polemiche ideologiche, mai sopite, del fronte degli irriducibili detrattori.

In sostanza il cinema italiano ha partecipato all’impegno di fare della Resistenza un elemento identitario della nuova Italia repubblicana e, spesso, si è dimostrato molto più lungimirante della storiografia e della politica che, soprattutto nei primi vent’anni del dopoguerra, ha sempre oscillato tra la repressione delle idee e la misura del grado di ortodossia delle opere prodotte.

Com’è naturale, e giusto, lo sguardo del cinema sulla Resistenza si allargava sempre più con il passare degli anni. La sua veduta diventava più stringente per superare visioni acritiche, eroiche e celebrative del movimento partigiano e affrontare così gli aspetti più complessi e scomodi della Lotta di Liberazione che mantiene tutta la sua grandezza nonostante le diversità, le debolezze, le ingenuità e gli errori.

Nel corso di più di settant’anni, dall’iniziale racconto epico della lotta armata fatto proprio dal cinema neorealista, emergevano sugli schermi nuovi protagonisti nascosti come le donne e i resistenti “disarmati”, aumentavano la capacità analitica e la volontà di raccontare quanto tenuto in disparte negli anni terribili della guerra e del dopoguerra.

I TEMI E I FILM

A illustrare l’impegno del cinema nel raccontare la Resistenza è stata privilegiata l’analisi e la rappresentazione di singole aree tematiche, quali:

  • L’evoluzione della rappresentazione cinematografica della Resistenza nel corso dei settant’anni repubblicani: dalla visione epica ed unitaria del neorealismo alla restaurazione e alla censura degli anni cinquanta; la grande stagione del cinema italiano e la smemoratezza degli anni del “miracolo economico”, la disillusione e la visione sempre più problematica della lotta partigiana, la crisi del cinema italiano a partire dalla metà degli anni settanta e le ultime opere del cinema resistenziale
  • La Resistenza nascosta delle donne: storiografia, memorialistica e cinema improntati sulla lotta armata (e maschile), il ruolo delle donne trascurato sebbene indispensabile e vitale per la Resistenza
  • La scelta immediata e spontanea dopo 8 settembre: la corruzione delle coscienze da parte del fascismo, le scelte prepolitiche e generazionali, le scelte maturate durante le guerre di aggressione; le scelte politiche dei pochi che ebbero maestri di vita, la maturazione nel corso della lotta partigiana
  • La guerra civile: l’improponibile equiparazione delle opposte ragioni in lotta, la violenza della repubblica di Salò contro i suoi stessi cittadini, la guerra tra “conoscenti e paesani”.

Scelta delle immagini e commento: Elvio Bissoli, Collaborazione: Carla Poncina
Ricerche iconografiche: Marco Marcante, Montaggio audio e video: Irene Maria Bissoli, Gianni Marcante Durata: 80 min.
Per una trattazione più ampia si rinvia a: Elvio Bissoli, Lo sguardo del cinema sulla Resistenza, nei quaderni del Laboratorio di storia contemporanea dell’Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea della Provincia di Vicenza, consultabile e scaricabile online in: https://www.istrevi.it/laboratorio-di-storia