Lettera al Sindaco di Noventa Vicentina

Dopo la malaugurata decisione della Giunta Comunale di Noventa Vicentina di intitolare una via a Giorgio Almirante e la ferma presa di posizione da parte dell’ANPI il sindaco Spigolon ha risposto ribadendo la propria posizione.

Ecco una nuova lettera che l’ANPI di Noventa Vicentina, sostenuta da molte altre organizzazioni, ha inviato al sindaco.

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Noventa Vicentina, 30 agosto 2016

Egregio signor Sindaco,

la Sua risposta alla nostra precedente lettera merita alcune precisazioni. La pacatezza della Sua argomentazione non rimuove la profonda differenza, che permane e che qui intendiamo sottolineare, nel merito delle questioni trattate.

Lei paragona il passato fascista di Almirante a quello di molti altri usando il termine “rinnegare” che è appunto la discriminante tra le scelte di alcuni e quella dell’ex segretario del MSI, che mai rinnegò il suo passato, come disse più volte. E se uno non rinnega il suo passato fascista, tale rimane.

Ora, essere italiani non vuol dire stare semplicemente sotto un’unica bandiera, ma significa accettare i valori e i principi che sono sortiti dalla terribile esperienza della dittatura, della guerra, delle scarpe di cartone in Russia, dei deportati in Germania, della soppressione delle libertà; significa condividere i doveri e i diritti sanciti dalla Costituzione. Almirante mai prese le distanze dal suo passato, non condannò le stragi di Sant’Anna di Stazzema, di Marzabotto e altre centinaia perpetrate in tutta Italia, né ritenne di onorare la bandiera italiana difesa dai soldati dell’esercito italiano massacrati dai tedeschi dopo l’8 settembre a Cefalonia. Non fu mai presente alle ricorrenze del 25 aprile, giorno della Liberazione. Neppure come deputato della Repubblica rispettò una scelta del popolo italiano: celebrare la liberazione dall’occupazione nazista. Almirante mai prese le distanze dal quel saluto romano che gli veniva tributato durante i comizi, un saluto ritenuto reato dalla legge n. 645 del 20 giugno 1952 e dalla n. 205 del 25 giugno 1993. Eppure la libertà, di cui ha goduto Almirante nel parlare apertamente e nell’esprimere il proprio pensiero in Parlamento e in tutte le piazze d’Italia, è il frutto della Resistenza e della Guerra di Liberazione. Che sarebbe stato se avesse vinto la RSI suddita del Terzo Reich di Hitler?

Nel dopoguerra la figura di Almirante non spiccò certo per rispetto della democrazia. Egli continuò a sostenere che non era sua la firma sul famoso manifesto con il quale si condannavano a morte “gli sbandati ed appartenenti a bande”. Fino a che, nel 1978, al terzo grado di giudizio venne condannato nel processo di diffamazione da lui intentato contro due giornalisti. Neppure in quell’occasione prese le distanze dal suo passato. Scelse di negare piuttosto che rinnegare.

Per restare nel dopoguerra, ci sembra doveroso ricordare che accaddero eventi sovversivi come quello della bomba di Peteano, le cui vicende giudiziarie ci dicono che il deputato Almirante si avvalse dell’Immunità parlamentare, e non rinunciò -cosa necessaria per chi si ritiene innocente- all’amnistia, anzi ne fece uso. E questo mentre, così Lei scrive, cercava con Berlinguer “punti d’incontro per ipotizzare una nuova stagione politica basata sul rispetto, sulla correttezza nei confronti dell’avversario”.

Lei inoltre fa riferimento a personaggi come Berlinguer, che è stato uomo rispettoso della democrazia e, come tale, ha sempre tenuto separata la sfera privata di ciascuno dal ruolo ricoperto nelle istituzioni. Berlinguer aveva un alto senso della democrazia e rispettava l'”avversario” perché, se eletto dal popolo, costui rappresenta le istituzioni e, se le istituzioni sono democratiche, anche chi vive in quelle istituzioni si presume sia una persona democratica. E all’uomo delle istituzioni si deve rispetto comunque. Come Nilde Iotti, che Lei ancora menziona, che da Presidente della Camera -e non da deputata comunista- intervenne parlando sempre di un deputato della Repubblica democraticamente eletto. Irreprensibile fu il suo comportamento da Presidente della Camera e da deputata.
“L’autorevole dichiarazione” di Napolitano, che Lei ricorda, va comunque intesa come un’affermazione pubblica da parte di una carica dello stato verso un parlamentare e verso il ruolo da questi occupato. Mai Napolitano propose un’equiparazione tra i caduti di Salò e i Resistenti, né mai apostrofò la Camera come “sorda e grigia”, né l’ha mai voluta simile a “un bivacco di manipoli”; meno ancora nessuno dei Presidenti tentò di “sprangare il Parlamento e costituire un Governo esclusivamente di fascisti”. Non ci risulta che Almirante, al contrario di Fini -giusto per citare un segretario del MSI- abbia preso le distanze da un’idea di parlamento similmente espressa da Mussolini, suo capo anche nella Repubblica di Salò.

Inoltre Lei ci ricorda che molte vie sono già state intitolate ad Almirante. Che significato avrebbe il fatto che altre città abbiano intitolato delle vie o delle piazze ad Almirante? Sarebbe come dire che, se molti compiono determinate scelte, allora sono scelte lecite. Magari tra questi importanti intitolatori c’è anche il comune di Affile che ha deliberato e costruito un mausoleo a Graziani (fortunatamente frenato dalla Regione Lazio dopo l’indignazione di tutta Europa). Il comune di Affile farebbe sentenza e moralità?

Lei si chiede perché a Noventa Vicentina. Le rispondiamo perché a Noventa, come in tutti i paesi del Veneto, è ancora viva una coscienza storica che rifiuta un passato di terrore e repressione delle libertà; in Veneto c’è chi è vigile e intende difendere la memoria. La preoccupazione di una revisione della storia è venuta dall’ANPI di Noventa e di conseguenza da Vicenza e da tutto il Veneto e speriamo da tutta Italia. Queste sono le persone che intendono mantenere vivi i valori della Costituzione. Noventa inoltre è stata il luogo in cui si sono impegnate figure splendide come Angelina Peronato, che, fuori davvero da ogni divisione ideologica, scelse dopo l’8 settembre di soccorrere ed aiutare ebrei e partigiani in difficoltà, insieme alle suore di Noventa e ai medici del nostro ospedale. Insieme queste persone operarono scegliendo di rischiare la vita per salvare italiani che erano ingiustamente perseguitati dalla Repubblica di Salò –tra le cui fila militava Almirante- e dai nazisti, con cui i repubblichini si erano alleati. Li nascosero in ospedale, nelle case, tra le famiglie, mostrando una generosità di cui Noventa deve andare fiera.

Chi è o chi è stato tra i banchi della politica deve aver rispetto per le scelte dei cittadini. Con questo atto onora e riconosce lo Stato democratico in cui vive, ma ha anche il dovere di rispettare la storia e il dolore di chi ha avuto genitori internati nei campi di sterminio -lì accompagnati dalle camicie nere-, al confino, torturati o uccisi. Chi è sindaco è sindaco di tutti – e così deve essere per tutti i sindaci- e deve aver rispetto per i suoi avversari.

Almirante non ha lottato per la libertà e la democrazia né da fascista né da deputato della Repubblica Italiana. Per questo i sottoscrittori non intendono avvalorare le scelte della sua giunta e continueranno a difendere i valori di libertà e di democrazia sanciti dalla nostra Costituzione, che, condannando il fascismo, ci induce a NON EQUIPARARE il suddito del Reich con chi invece ha combattuto e cacciato i nazisti. Per questo torniamo a chiedere di non dar seguito alla delibera.

Distinti saluti,

  • Diego Collovini, coordinatore regionale ANPI del Veneto
  • ANPI provinciale di Vicenza
  • ANPI provinciale di Venezia
  • ANPI provinciale di Padova
  • Aristide Bianchi per ANPI Rovigo e ANPI provinciale del Polesine
  • Floriana Rizzetto, Comitato Nazionale ANPI
  • ANPI sezione di Noventa Vicentina
  • Carla Poncina, direttore dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea “E. Gallo” di Vicenza (ISTREVI)
  • Giuseppe Pupillo, presidente dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea “E. Gallo” di Vicenza (ISTREVI)
  • Istituto veronese per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea (IVrR)
  • PRC provincia di Vicenza
  • Giorgio Langella, segretario PCI Vicenza
  • Keren Ponzo, segretaria Sinistra italiana Vicenza
  • Comitato Possibile “Alexander Langer” Vicenza
  • CGIL Vicenza
  • CGIL Noventa Vicentina
  • PD Noventa Vicentina
  • Lista civica Libera per Noventa

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