La “Befana fascista”: respingiamo la provocazione neofascista

Due formazioni neofasciste (Forza Nuova e Mis) hanno lanciato l’ennesima provocazione. Dopo aver tentato di commemorare la marcia su Roma del 1922, ora vogliono ricordare la “befana fascista” del 1928.
Questi gruppi neofascisti intendono strumentalizzare le sofferenze dei malati per ripristinare la “Befana fascista” una iniziativa di distribuzione di pacchi dono alle persone in difficoltà creata unicamente per celebrare il regime e il Duce durante il Ventennio.
La loro iniziativa, ammantata di spirito benefico, è solo un ulteriore tentativo di rimettere in campo simboli e riti del regime fascista, che tanta sofferenza, tanto dolore, tanti morti è costato all’Italia e alle italiane e italiani.
Si rivolgono ai bambini nel giorno della befana, che, secondo la tradizione, gira il mondo a portare doni a tutte le bambine e tutti i bambini “senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di condizioni personali e sociali”, come recita la nostra Costituzione antifascista.
Il ventennio è stato sconfitto grazie alla pagina luminosa della Resistenza, che ha permesso di riscattare l’onore della patria, e all’intervento delle armate alleate, che hanno contribuito a far cessare la guerra.
Forza Nuova e Mis vogliono presentarsi negli ospedali vicentini con le calze della “befana tricolore” (tricolore italiano riconosciuto come simbolo della Repubblica dall’art. 12 della Costituzione), per una sceneggiata che non può essere tollerata.
Noi ci impegneremo per respingere questo ennesimo tentativo di rilegittimare le pagine più tristi e dolorose della storia del nostro Paese. Non è accettabile che usino strumentalmente il tricolore coloro che si richiamano al regime che offese la Patria consegnandola ad Hitler e ai nazisti.
Non è accettabile che ci si richiami a identità, socialità, tradizione, quando queste parole vengono stravolte e usate per chiusure identitarie, esclusione, richiamo a tradizioni nefaste, usate contro altre culture e tradizioni.
Ricordiamo che nel 1938 il regime fascista deliberò le tragiche leggi razziali, vergogna di un regime e di una nazione.
Invitiamo tutte le donne e uomini sinceramente democratici a respingere questa nuova provocazione che è offensiva per le persone sinceramente democratiche e per i bambini ai quali intendono rivolgersi.