Ivo Fava (1923-2010)

Ivo FavaIl 4 ottobre 2010 nella “Sala Santi” della Camera del Lavoro di Vicenza si è svolta la commemorazione in ricordo del compagno Ivo Fava, scomparso il 18 settembre, alla presenza dei dirigenti provinciali della CGIL e dell’’ANPI, di varie delegazioni del Sindacato e dell’’Associazione venute dalla Provincia con le loro bandiere, del figlio Roberto e della nuora e di tanti amici.
La sua figura è stata illustrata dagli interventi di Andrea Cestonaro, Marina Bergamin e Mario Faggion, che hanno richiamato alla memoria di tutti i partecipanti il percorso dell’’esperienza e della vita di Fava nella CGIL, nella Resistenza e nell’’ANPI.
Nato a Concordia (Modena) il 9 giugno 1923 in una famiglia contadina, egli è cresciuto a Pegognaga (Mantova) dove i suoi genitori si erano trasferiti.
Dopo aver frequentato il Corso Normale Armieri Artificieri dell’Aeronautica, il 28 agosto 1943 ha conseguito l’’idoneità, ma non ha potuto svolgere il ruolo della sua specializzazione per gli eventi dell’’armistizio con gli Alleati, reso pubblico l’’otto settembre 1943. Ivo, dopo alcuni mesi di renitenza trascorsi in collegamento con le forze antifasciste della Bassa Mantovana, ha deciso di entrare nella 121ª Brigata Garibaldi d’’Assalto “Arrigo Luppi”, operante tra Mantova, Cremona e Reggio Emilia nell’’area del Po.

Si legge nel documento rilasciato dalla Commissione Riconoscimento Qualifiche Partigiani per la Lombardia: «…il volontario Ivo Fava, figlio di Carlo e di Iori Ida…, ha diritto alla qualifica di partigiano combattente con la qualifica di partigiano; formazioni di appartenenza: 121ª Garibaldi, periodo: dall’’agosto ’44 al 25 aprile 1945».

Ivo appartiene alla generazione che ha costruito l’’Italia libera e democratica. Dopo la Liberazione queste sono le tappe della sua vita:

  • dal 25 aprile 1945 al 31 gennaio 1946 nella polizia partigiana;
  • dal 1949 al maggio 1952 dirigente sindacale della CGIL a Mantova (anche a Bozzolo, dove si è trovato con don Primo Mazzolari a difendere le richieste dei braccianti agricoli);
  • dal giungo 1952 al settembre 1958 nella CGIL a Bolzano e Merano;
  • dall’’ottobre 1958 dirigente nella CGIL vicentina fino al 1983 (ha diretto prima il sindacato dei braccianti agricoli; poi ha costruito la FILLEA – lavoratori edili del legno e affini – portando l’’organizzazione ad oltre 4000 iscritti; ha fondato pure l’Ufficio Vertenze della CGIL provinciale);
  • dal 1983 al termine della sua esistenza è stato segretario provinciale dell’’ANPI con Bettin; dopo le dimissioni di Bettin è stato eletto presidente; è stato membro della presidenza con Elio Busetto e, nell’’ultima fase, componente della segreteria.

Ivo Fava è stato un combattente della libertà nella Resistenza e un solido e forte combattente per la giustizia sociale e per la dignità di ogni uomo nella società, nel sindacato, nel PCI, nell’’ANPI.

Se la nostra Associazione è viva e vitale nella nostra Provincia ed esercita una funzione importante lo dobbiamo anche alla sua tenacia, all’’impegno, all’’opera intelligent e costante verso gli Enti Locali, le scuole, l’organizzazione delle Sezioni e delle numerose manifestazioni (32 da Malga Zonta a Pojana Maggiore).

Merita di essere ricordato con stima, rispetto e riconoscenza.