Filomena Delli Castelli

Filomena Delli Castelli

Filomena Delli Castelli

All’interno dell’Assemblea Costituente conferma la sua determinazione nel sostenere la causa dei diritti femminili affinchè nella Costituzione sia affermata la parità tra donne e uomini in tutti i settori, sia nella famiglia che nel mondo del lavoro.

Filomena Delli Castelli

All’interno dell’Assemblea Costituente conferma la sua determinazione nel sostenere la causa dei diritti femminili affinchè nella Costituzione sia affermata la parità tra donne e uomini in tutti i settori, sia nella famiglia che nel mondo del lavoro.

Di origini modeste – il padre per mantenere la famiglia era emigrato in America – si diploma all’Istituto magistrale e si laurea in lettera alla Cattolica di Milano. Durante gli anni universitari, si impegna nell’associazionismo cattolico all’interno dei movimenti giovani dell’Azione Cattolica e della FUCI.

Partecipa alla lotta di resistenza per la liberazione d’Italia come crocerossina; durante i mesi dell’occupazione tedesca, oltre ad esercitare una intensa attività clandestina antifascista, si dedica in particolare all’assistenza dei profughi che in massa affluiscono nella provincia di Pescara scacciati dalle loro case dalla furia della guerra.

Aderisce al primo nucleo della Democrazia cristiana abruzzese di Giuseppe Spataro, dimostrando in seno al partito ottime capacità organizzative.

Al termine della guerra fonda la sezione DC nel suo paese natale e grazie al suo impegno viene invitata a Roma in qualità di dirigente del Movimento femminile del partito e lavora nell’ufficio stampa del Presidente del Consiglio.

Nel 1946 si candida nelle liste della Democrazia Cristiana all’Assemblea Costituente, impegnandosi in un’appassionata campagna elettorale al fine di convincere le donne abruzzesi dell’importanza della loro partecipazione al voto.

Eletta nell’Assemblea Costituente, conferma la sua determinazione nel sostenere la causa dei diritti femminili affinchè nella Costituzione sia affermata la parità tra donne e uomini in tutti i settori, sia nella famiglia che nel mondo del lavoro e questo aspetto unisce in modo trasversale e con grande senso pratico tutte le Madri Costituenti. Il suo lavoro, la sua preparazione sono apprezzati molto anche dai suoi avversari politici.

Siede in Parlamento per due legislature, concentrandosi sui temi della cultura e della comunicazione. È componente della Commissione nazionale del libro presso la presidenza del Consiglio dei ministri, presidente del Centro coordinamento dell’Istituto Luce per la cinematografia per ragazzi e del Festival mondiale del bambino di Palermo.

È inoltre vicepresidente dell’Unione nazionale cinematografica del formato ridotto; membro del consiglio ANICA; presidente dell’Opera colonie climatiche per i figli dei lavoratori dello spettacolo; presidente della «Famiglia d’Abruzzo».

Nel 1949 viene eletta sindaco di Montesilvano (Pescara), rimanendo in carica fino al 1953 e si adopera alacremente per l’ammodernamento e per lo sviluppo dei servizi del borgo.

Dopo il 1958, per alcuni anni, ricopre la carica di dirigente RAI, continuando a collaborare con l’azienda fino al 1975.

Riposa nel cimitero di Montesilvano.