Comunicato stampa

La presidenza provinciale dell’ANPI ha inviato alla stampa locale il seguente comunicato:


REPRIMERE IL NEOFASCISMO E DIFFONDERE LA CULTURA ANTIFASCISTA QUALI PILASTRI DELLA NOSTRA DEMOCRAZIA

Sul dibattito in corso relativamente all’approvazione della c.d. “Legge Fiano” in materia di apologia di fascismo l’ANPI della provincia di Vicenza sottolinea due aspetti: la positività della norma per il nostro ordinamento e la necessità di mantenere e rinvigorire la cultura antifascista.

  1. Riteniamo fondamentale l’approvazione di una nuova legge nazionale che renda più severe e restrittive le leggi attualmente in vigore (Legge Scelba e Legge Mancino) in materia di apologia del fascismo. La Legge Fiano introduce nel nostro ordinamento il reato di propaganda del regime fascista e nazifascista e vieta espressamente la propaganda di immagini e contenuti propri dei partiti nazifascisti con una specifica aggravante per la diffusione via internet (è impressionante il numero di pagine facebook che inneggiano al Duce, fanno propaganda fascista e veicolo contenuti razzisti): vengono in tal modo sanzionati comportamenti che individualmente considerati sfuggono alla normativa vigente e si eliminano dunque quelle lacune che hanno reso possibili pronunzie diverse da parte dei giudici di merito in funzione dell’interpretazione restrittiva o estensiva della norma.
    Non si può invocare la libertà di espressione quando si fa propaganda per regimi e dittature che questa libertà hanno conculcato scatenando una guerra mondiale che ha causato decine di milioni di morti e l’annientamento pianificato di un intero popolo, quello ebraico. Non è possibile annegare la storia del Novecento nell’oceano dell’indistinzione tra bene e male, luce e notte, oppressori e oppressi, vittime e carnefici.
  2. Più in generale di fronte al dilagare in Europa e in Italia di gruppi neofascisti non è sufficiente fermarsi alle norme, ma è indispensabile sviluppare una decisa azione civile e culturale per evitare l’oblio della memoria. E’ necessario vigilare e ricordare cosa è stato il fascismo: non un regime bonario, innocuo e blandamente autoritario, ma, come sostiene uno dei maggiori studiosi della materia, Emilio Gentile, un esperimento totalitario, una inedita forma di dominio politico dittatoriale, basato sulla “volontà di potenza”. Il fascismo e il nazismo sono stati il “male assoluto”: questa la verità della storia. C’era nel fascismo un tale “core” nichilista, una tale propensione a negare i valori fondanti della civiltà, una tale attitudine alla disumanità che sarebbe davvero mostruoso riabilitare anche solo parzialmente e per via indiretta il fascismo e sarebbe gravissimo sottovalutare i rischi derivanti dal dilagare in Italia e in Europa del fenomeno neofascista e razzista, Forma moderna del fascismo. Ecco perché di fronte all’oblio della storia e ai rigurgiti neofascisti occorre affiancare alla severità delle leggi una paziente e massiccia opera di preservazione della memoria e di diffusione della cultura democratica, dei valori costituzionali di libertà, giustizia, pace, tolleranza perché come è scritto a Dachau “Chi dimentica il passato è destinato a riviverlo”. Ai giovani va spiegato cosa è stato il fascismo, cos’è stata la Resistenza, come è nata la Costituzione, quali sono i suoi principi fondamentali perché solo una adeguata comprensione storica consente l’immunizzazione dal rischio di un nuovo “fascismo del terzo millennio”.

Danilo Andriollo (Presidente provinciale ANPI)
Luigi Poletto (Vice-Presidente provinciale ANPI)