Comune di Vicenza – Clausola antifascista: “il ventre che partorisce il fascismo è sempre gravido”

L’ANPI provinciale di Vicenza valuta positivamente il fatto che, grazie all’iniziativa di due consiglieri comunali, la questione della clausola antifascista sia stata incardinata nella vita amministrativa del capoluogo.

Tre i motivi che rendono necessaria e di attualità la reintroduzione della clausola:

  1. Il ritorno del neofascismo soprattutto in ambito giovanile desta molte preoccupazioni: organizzazioni e movimenti politici, presenza nel web, tifoseria delle “curve” calcistiche di estrema destra, gruppi musicali nazirock, circoli culturali etc. Certamente è un neofascismo liquido e proteiforme ma non per questo meno pericoloso in una sorta di silenzio assordante da parte del mondo politico, dal mondo della cultura e anche dalle istituzioni. Sono necessari in primo luogo la messa fuorilegge dei movimenti neofascisti e neonazisti, in secondo luogo una grande e unitaria battaglia culturale e politica e in terzo luogo un impegno di tutte le istituzioni repubblicane.
  2. Vicenza è medaglia d’oro per il ruolo avuto nella Resistenza: aver abolito la clausola antifascista ha rappresentato uno sfregio, una contraddizione e una negazione del sacrificio di tanti giovani che 78 anni fa ci regalarono la libertà di cui tutti godiamo. Grazie alla lotta partigiana abbiamo potuto recuperare libertà e dignità e dotarci di una Costituzione che rappresenta un vasto programma di emancipazione sociale e di tutela dei diritti delle persone. Vicenza è una delle province in cui il movimento di liberazione fu particolarmente attivo anche grazie all’appoggio della popolazione.
  3. E’ in corso una massiccia operazione culturale di natura revisionista ad opera della destra italiana in gran parte postfascista e quindi erede di quella esperienza storica per riabilitare il fascismo o alcuni suoi aspetti e celarne la natura totalitaria e disumanizzante, per smantellare l’antifascismo quale valore fondante la Costituzione repubblicana e delegittimare la Resistenza quale evento centrale nella storia italiana ed europea del Novecento e nucleo essenziale della civiltà democratica.

Gina Lagorio scrisse: “Il ventre che partorisce il fascismo è sempre gravido”. Ecco perché si rende indispensabile reintrodurre la clausola e nel contempo richiamare il fatto che la xenofobia e il razzismo sono gli eredi del fascismo nel mondo contemporaneo.

L’antifascismo e la Resistenza sono un patrimonio di tutta la comunità vicentina oltre le ideologie e gli orientamenti politici e culturali. Del resto del Comitato di Liberazione Nazionale facevano parte comunisti e cattolici, socialisti, liberali e azionisti uniti nel ripudio del fascismo.

Questo ripudio deve essere ribadito oggi perché è uno dei fulcri valoriali della nostra comunità. Auspichiamo dunque una rapida reintroduzione della clausola.   

Danilo Andriollo (Presidente provinciale ANPI)
Franca Dal Maso (Vicepresidente provinciale ANPI)
Luigi Poletto (Vicepresidente provinciale ANPI)