Auguri di Pace

Agli iscritti Anpi di Vicenza citta’
la pace come necessita’ e come dovere morale in questo natale di sangue

Carissime e carissimi,
festeggiamo questo Natale con il cuore gonfio di amarezza, di disperazione e anche di collera per la drammatica situazione della striscia di Gaza dove è in corso una vera e propria guerra genocidaria intrapresa dallo Stato di Israele contro la popolazione palestinese in nessun modo giustificabile con gli eccidi criminali ai danni di civili israeliani inermi compiuti da Hamas il 7 ottobre che non possono che avere ingenerato orrore e condanna unanime.

Siamo a chiedere con voce rotta dal pianto, ma con energia e vigore morale l’immediato cessare il fuoco e l’apertura di un processo di pace sotto la regia della comunità internazionale che avvii a soluzione la questione palestinese ponendo fine alla polidecennale occupazione, alla diffusa e crescente colonizzazione e all’orribile apartheid a cui i palestinesi sono sottoposti, che sia rispettoso del diritto all’autodeterminazione e che porti i due popoli – l’israeliano e il palestinese – a convivere nella pace e nella reciproca sicurezza nella terra di Abramo nelle forme statuali che più si riterranno adeguate, praticabili e accettate.

Il conflitto in Ucraina è riconducibile alla scellerata e inaccettabile invasione della Federazione russa compiuta in totale violazione del diritto internazionale, ma in un quadro deteriorato per gravi errori compiuti dall’Occidente dopo la caduta del Muro di Berlino. Sono decine di migliaia le vittime militari di questo conflitto e migliaia le vittime civili. Ad esse va il nostro pensiero. Ora sono indispensabili un esito politico e diplomatico e la costruzione di un Accordo sulla sicurezza e la cooperazione in Europa sul modello Helsinki 1975. Spetta all’Unione Europea la responsabilità di uscire dall’attuale afasia e di promuovere una concreta iniziativa di pace senza alcuna subalternità politica.

Più in generale dopo la caduta del muro di Berlino si è aperta una fase in cui si sarebbe potuto impostare le relazioni internazionali all’insegna di una democratizzazione globale e del multilateralismo per assicurare ai popoli della terra un cammino verso la pace e la prosperità. Non è stato così. La spinta egemonista e il sogno fallace dell’impero globale della principale superpotenza mondiale, l’irrigidimento autocratico e la propensione espansiva delle altre due potenze mondiali, l’emergere di progetti di dominio delle tante potenze regionali e l’incapacità dell’ONU di prevenire i conflitti e di imporre soluzioni negoziali hanno determinato un grave deterioramento dei rapporti internazionali. Come sostengono gli analisti geopolitici è in atto una “Guerra Grande” combattuta tra i grandi imperi planetari: Stati Uniti, Cina e Russia e il rischio di passare dalla Guerra Grande al Terzo conflitto mondiale è reale.

Si sta diffondendo una cultura bellicista incardinata sulla terribile idea che i conflitti della storia debbano trovare soluzione attraverso l’impiego programmato della forza anziché attraverso la pratica della nonviolenza e la ricerca di soluzioni politiche e diplomatiche. Ecco perché il primo degli imperativi morali è opporsi al conformismo, opporsi al neomilitarismo e promuovere una cultura della pace e dei diritti

I partigiani si sono battuti contro la violenza disumanizzante del fascismo per creare un mondo in cui la guerra fosse espulsa dalla storia e fosse bandita dal genere umano. La Costituzione italiana ripudia infatti la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali.

Ecco perché per la nostra Associazione l’impegno per un futuro di pace e giustizia per tutti i popoli è prioritario.

Il 2024 è l’anno del centenario dell’assassinio di Giacomo Matteotti il quale va ricordato non solo per il suo intransigente antifascismo, per il suo umanesimo socialista riformista, per le lotte a fianco dei braccianti agricoli del Polesine, ma anche per il suo netto e rigoroso pacifismo negli anni dell’ “inutile strage”. Che il suo ricordo di solleciti ad un grande impegno per la pace, la convivenza dei popoli, la giustizia globale e la riconciliazione con la Natura.

Un caro Natale a tutti voi e alle vostre famiglie.

Gigi Poletto (ANPI Vicenza)

In allegato e qui sotto trovate due poesie del grande poeta palestinese Mahmoud Darwish


Due poesie di MAḤMŪD DARWĪSH

PENSA AGLI ALTRI

Mentre prepari la tua colazione, pensa agli altri,
non dimenticare il cibo delle colombe.
Mentre fai le tue guerre, pensa agli altri,
non dimenticare coloro che chiedono la pace.

Mentre paghi la bolletta dell’acqua, pensa agli altri,
coloro che mungono le nuvole.

Mentre stai per tornare a casa, casa tua, pensa agli altri,
non dimenticare i popoli delle tende.
Mentre dormi contando i pianeti , pensa agli altri,
coloro che non trovano un posto dove dormire.

Mentre liberi te stesso con le metafore, pensa agli altri,
coloro che hanno perso il diritto di esprimersi.
Mentre pensi agli altri, quelli lontani, pensa a te stesso,
e dì: magari fossi una candela in mezzo al buio.

PROFUGO

Hanno incatenato la sua bocca
e legato le sue mani alla pietra dei morti.

Hanno detto: “Assassino!”,
gli hanno tolto il cibo, le vesti, le bandiere
e lo hanno gettato nella cella dei morti.

Hanno detto: “Ladro!”,
lo hanno rifiutato in tutti i porti,
hanno portato via il suo piccolo amore,
poi hanno detto: “Profugo!”.

Tu che hai piedi e mani insanguinati,
la notte è effimera,
né gli anelli delle catene sono indistruttibili,
perché i chicchi della mia spiga che va seccando
riempiranno la valle di grano.