Documento del Comitato Provinciale del 2 luglio 2016

DOCUMENTO APPROVATO DAL
COMITATO PROVINCIALE ANPI VICENZA 

Il Comitato Provinciale ANPI di Vicenza, nel corso della propria riunione del 2 luglio, ha esaminato quanto emerso a seguito delle polemiche suscitate dalla consegna della “Medaglia della Liberazione – 25 Aprile 1945” al partigiano Valentino Bortoloso.

Il Comitato Provinciale deplora il fatto che si sia concentrata l’attenzione su una sola persona, oscurando così le altre 82 donne e uomini alle/ai quali sono state consegnate, finalmente, la medaglia e l’attestato dalle mani del Prefetto, dr. Soldà, il 16 giugno scorso.

Tutte e tutti coloro che hanno ricevuto quella medaglia e quell’attestato meritano gratitudine, rispetto e riconoscenza per il contributo che hanno dato alla sconfitta del fascismo e del nazismo. Rappresentano una parte delle tante e tanti che, nella nostra provincia, hanno combattuto nella guerra di Liberazione, hanno sostenuto, accudito, assistito i partigiani e le partigiane, hanno sofferto nei campi di internamento e di sterminio, rendendo la Resistenza vicentina e italiana una pagina di storia degna di riconoscimento nazionale e internazionale, allora e ancora oggi.

La gioia, l’emozione e la commozione di chi ha partecipato alla cerimonia del 16 giugno devono essere conosciute e rispettate, non oscurate da una bassa speculazione politica e mediatica, concentrata su una sola persona. A questa operazione di oscuramento, e alla polemica avviata, ci siamo sottratti, per rispetto di tutte le persone coinvolte in questa vicenda.

Con riferimento alla consegna della medaglia occorre precisare:

  • l’iniziativa della “Medaglia della Liberazione – 25 aprile 1945” è stata presa dal Ministero della Difesa in ottemperanza alla risoluzione 7-00559 della VIIa Commissione della Camera dei Deputati in data 17.3.2015, la quale “impegna il Governo a conferire un attestato ai partigiani, ai combattenti, ai patrioti e ai reduci, ai militari che hanno contribuito alla lotta di Liberazione“, viventi alla data del 25 aprile 2015;
  • il Ministero, nella predisposizione dell’elenco dei premiandi, ha chiesto la collaborazione delle Associazioni partigiane tramite l’invio dei nominativi delle/dei proprie/propri associate e associati in possesso dei requisiti indicati;
  • l’ANPI ha risposto a quanto richiesto dal Ministero, e il Comitato Provinciale è onorato che la grande maggioranza di coloro che hanno ricevuto il riconoscimento appartenga alla nostra Associazione.

In merito alla consegna di medaglia e attestato a Valentino Bortoloso “Teppa” si segnala:

  • egli è in possesso di tutti i requisiti richiesti dal Ministero per la concessione della medaglia, avendo, dopo la durissima campagna di Russia, partecipato attivamente e con un apporto importante ed esemplare alla lotta di Liberazione (come indicato in numerosi testi sulla storia della Resistenza nella Val Leogra);
  • ha scontato 10 anni di carcere, espiando la propria pena, per la sua partecipazione all’eccidio di coloro che erano detenuti in carcere a Schio, in attesa di giudizio, nella notte tra il 6 e il 7 luglio 1945, dopo aver subito regolare processo; non è avvenuto così per molti fascisti e collaboratori che si sono macchiati di gravi ed efferati delitti ai danni dei combattenti per la libertà e delle popolazioni civili, anche nelle nostre zone;
  • nel 1985 ha ricevuto un diploma dal Presidente della Repubblica Pertini e dal Ministro della Difesa Spadolini per aver combattuto per la libertà d’Italia.

L’ANPI ha condannato, fin dal momento dell’eccidio e in ogni occasione successiva, quel grave episodio di violenza non giustificata e riconferma ancora oggi quel giudizio e quella condanna.

A questo proposito va ricordato che l’ANPI vicentina, negli ultimi anni si è impegnata, insieme all’AVL, ai familiari delle vittime dell’eccidio e al Comune di Schio, nel superare le lacerazioni che quella vicenda ha provocato alla Città. Per la nostra Associazione una parte decisiva è stata svolta dal compagno Franco Busetto, scomparso lo scorso anno. Si è pervenuti così, nel 2005, alla firma del “Patto di Concordia Civica”. Quel patto viene da noi confermato e riteniamo che il suo rilancio rappresenti la migliore risposta alle polemiche di queste settimane. L’ANPI sostiene e sosterrà tutte le iniziative che potranno contribuire a consolidare e approfondire il percorso verso una maggiore concordia civica a tutto vantaggio della formazione delle nuove generazioni.

Per tutte queste ragioni, di fronte alle recenti polemiche e alle voci di possibili speculazioni politiche, rivolgiamo un appello alle autorità competenti in materia di sicurezza, affinché alla città di Schio venga risparmiata l’offesa che gruppi di “nostalgici” e neofascisti potrebbero ancora una volta arrecare alla coscienza civile della Città. Deve essere evitata, come prevede il “Patto di Concordia Civica”, ogni strumentalizzazione dei fatti del luglio 1945 e del dolore che essi provocarono.

Schio e la Val Leogra, per il contributo portato alla Resistenza e alla Liberazione, hanno ottenuto la Medaglia d’Argento al Valor Militare e, anche per questo, non meritano un ulteriore sfregio.
Va inoltre esercitato il dovere di denunciare coloro che partecipano alle manifestazioni strumentali esibendo vessilli ed emblemi fascisti, sulla base della XII disposizione transitoria e delle leggi in materia di divieto di ricostituzione del partito fascista, a partire dalle leggi Scelba e Mancino.

Approvato all’unanimità 

Vicenza, 2 luglio 2016