Santorso, 25 Aprile 2024 – Posa della pietra di inciampo in memoria di Gino Zanella

IL 25 aprile 2024 a Santorso davanti alla Biblioteca comunale si è svolta la cerimonia della posa della pietra d’inciampo in memoria del partigiano Gino Zanella. Presenti alla cerimonia Il Sindaco Franco Balzi, la Giunta al completo, la Presidente della sezione ANPI di Santorso Gabriella Casa, i rappresentanti della sezione di Santorso con le sezioni della Val Leogra , le nipoti di Gino Zanella con le loro famiglie, una rappresentanza degli alunni dell’Istituto Comprensivo “G.B.Cipani” di Santorso. Numerosi cittadini/e di Santorso e dell’alto vicentino.

Nel maggio del 2023 la sezione ANPI di Santorso, in collaborazione con il Sig. Giorgio Lotto chiede all’Amministrazione Comunale di Santorso di aderire alla pro- posta di posare una pietra di inciampo in memoria del partigiano Gino Zanella.

Con delibera di Giunta N. 75 del 17/07/2023 l’Amministrazione Comunale accetta la proposta e il 23 luglio, con il supporto dell’Istituto Istrevi di Vicenza, invia tutta la documentazione all’organizzazione Internazionale Stolpersteine in Germania per chiedere la posa di una pietra davanti la Biblioteca civica.

Solitamente le pietre d’inciampo vengono poste davanti alle case dei deportati, purtroppo la casa in cui è nato e vissuto a Santorso Gino Zanella, ad oggi risulta irraggiungibile ad eccezione dei proprietari del fondo boschivo in cui è collocata, si è chiesto quindi che la pietra possa essere posta davanti alla Biblioteca civica di Santorso in piazza A. Moro, 10. Un tempo infatti questo edificio ospitava le scuole elementari dove probabilmente il giovane Gino Zanella andava a scuola.

Solo a dicembre 2023 l’Istituto internazionale ci ha dato l’ok per la posa della pietra arrivata dalla Germania a Santorso nel marzo 2024.
Le diciture delle pietre sono stabilite dall’Istituto tedesco e sono standard per tutti: ecco la nostra

QUI VIVEVA GINO ZANELLA
NATO 1926 ARRESTATO 15.8.1944
DEPORTATO 1944 MAUTHAUSEN
MORTO 25.4.1945 GUSEN

La vita di Gino Zanella

Gino Zanella ” di Giacinto e Regina Ceri, terzo di quattro figli nacque a Santorso via Albero Bassi il 16 novembre 1926. Con la famiglia si trasferì a Schio in via Italo Balbo (ora Piazzetta Garibaldi). Nell’estate del 1944 a soli 17 anni fu Partigiano combattente, con il nome di battaglia “Aurora”, nella Brigata “Stella” e con il Battaglione Autonomo Valdagno operante nell’Alta Val dell’Agno.

Partecipò a quasi tutte le operazioni del Battaglione e in autunno /inverno del 1944, sceso nel Basso Vicentino per il reclutamento di nuovi partigiani, venne catturato dalle forze nazifasciste nei pressi di Cologna Veneta. Trattenuto momentaneamente in zona, venne incarcerato e in seguito deportato verso il Campo di smistamento di Bolzano, da lì al Campo di sterminio di Mauthausen. Non fu subito ucciso perché impiegato nel lavoro di fortificazioni sotterranee adibite alla costruzione di componenti per aerei. Nel Campo di Mauthausen/Gusen la sua giovane vita si spense il 25 aprile 1945.

Pensieri degli alunni e delle alunne dell’Istituto Comprensivo
“G.B. CIPANI” di Santorso

LE NOSTRE PIETRE D’INCIAMPO

  • Per far fermare e riflettere chi vi passa vicino
  • per inciampare ogni giorno nella memoria
    per ricordare una persona che ha promosso l’istruzione per costruire un mondo senza odio e violenza
  • per ricordare che non esistono popoli inferiori di altri
  • per istruire i bambini
  • per non dimenticare le vittime innocenti e il sacrificio di alcune persone
  • per ricordare chi ha combattuto per i propri diritti
  • per esprimere il nostro rispetto per le persone che hanno sofferto
  • per ricordare quanto l’uomo può essere spietato
  • per opporsi al male e non lasciarlo impunito
  • per ricordare il dolore di un proprio familiare
  • per non odiare
  • per ricordare una ragazza vittima dei propri genitori
  • per non scordare un uomo coraggioso
  • per ribadire che la guerra porta solo dolore
  • per difendere il diritto allo studio
  • per ricordare una ragazza vittima del proprio fidanzato
  • per ricordare un’insegnante che è stata deportata
  • per fare memoria di chi, pur essendo sopravvissuto, non è riuscito a riapprezzare la vita
  • per ricordare che anche le poesie possono essere uno strumento di ribellione e una forma di resistenza
  • per fare memoria di chi non è riuscito a coltivare la propria passione
  • per ricordare chi ha avuto la forza di raccontare le atrocità subite
  • per ringraziare chi va in giro a raccontare la sua storia