Lapide in memoria di John Wilkinson “Freccia”

Un importante evento ha avuto luogo a Tonezza del Cimone sabato 4 settembre 2010: lo scoprimento della lapide in memoria del maggiore inglese John Prentice Wilkinson, “”Freccia”” per i partigiani, capo della missione alleata “Ruina-Fluvius” che operò nelle nostre montagne durante la Resistenza. Egli venne ucciso l’’8 marzo 1945 in circostanze che rimasero misteriose e controverse fino a quando il Dott. Roberto Fontana non recuperò dagli archivi inglesi un documento (la testimonianza del parroco di Tonezza di allora) che indicava con precisione gli autori del misfatto (una pattuglia di polizia territoriale tedesca in rastrellamento) e il luogo dell’’uccisione (il “Gorgo del Béco”). Iniziò così un’’appassionata ricerca da parte degli Amici della Resistenza di Thiene e in primo luogo dal prof. Liverio Carollo, che portò alla ricostruzione di quel tragico episodio e all’’individuazione del luogo preciso ove esso avvenne. Essi decisero allora di rendere omaggio a questo “nostro” eroe, venuto da lontano, con una lapide a ricordo che murarono su una roccia lungo la strada in Val Barbarena, nei pressi del luogo esatto in cui “Freccia” venne ucciso.

La cerimonia dell’’inaugurazione di questo nuovo monumento alla Lotta di Liberazione dal nazifascismo ha visto una imponente partecipazione. Oltre a molta gente comune ’erano presenti partigiani e partigiane, diverse autorità civili tra cui il sindaco di Tonezza Amerigo Dalla Via, il Presidente della Provincia Attilio Schneck e i rappresentanti della Comunità Montana; c’’erano pure autorità militari e religiose; era presente persino il Console inglese ed una delegazione dei parenti del maggiore Wilkinson “Freccia”; hanno partecipato numerose delegazioni dell’ANPI, dell’AVL e degli Alpini. Ma la più significativa e gradita presenza è stata quella del capitano Christopher Woods “”Colombo””, compagno di missione di “Freccia”, ormai anziano ma sempre prestante e vivace.

I numerosi discorsi ed interventi commemorativi, intervallati dai canti eseguiti dal coro “Monte Caviojo”, hanno raccontato la storia e i valori della Resistenza e della Lotta di Liberazione, ma hanno messo soprattutto in risalto la figura di questo patriota straniero.
Il Maggiore britannico John P. Wilkinson era nato a Shanghai nel 1915 e quando morì aveva quindi appena trent’’anni. Come ha ricordato Liverio Carollo, la sua esistenza fu: «…movimentata e avventurosa. Vita breve, ma intensa. Vita di un uomo d’’azione. Nasce in Cina, studia in Inghilterra, diventa ufficiale della Royal Artillery dell’’esercito britannico; combatte in Francia; impara a sciare e chiede di essere spedito in Scandinavia contro i nazisti; passa quindi in Egitto, in Tripolitania, in India; entra come volontario nei Servizi Segreti (SOE) per il Mediterraneo, diventa paracadutista e arriva in Italia…
La notte tra il 12 ed il 13 agosto 1944 viene paracadutato nella piana del Paù, sull’altopiano dei Sette Comuni, assieme al compagno d’’arme, il capitano Christopher Woods ““Colombo”” e Archibald Douglas (marconista): è la cosiddetta “Missione Ruina”.
Quali i compiti di questa missione? Tenere i collegamenti tra le formazioni partigiane locali e i Comandi Alleati; dare unità ed efficacia all’azione dei patrioti; curare, mediante “lanci” aerei, l’’approvviginamento, in cibo ed armi, dei combattenti partigiani; programmare sabotaggi alle infrastrutture nazifasciste.
“Freccia” trascorse nelle nostre montagne sette mesi, i più duri della Resistenza in zona.»

Egli operò in diversi luoghi della montagna vicentina, ma soprattutto nell’area compresa tra Posina, Laghi, Tonezza e la Valle dell’Astico. Aveva base a Ganna di Posina, ma si muoveva spesso ad incontrare comandanti partigiani tra la Val Leogra e la Valle dell’Astico.
Fu proprio durante una missione a S. Pietro Valdastico che, tornando alla base passando per Tonezza, venne sorpreso da una pattuglia nazista in Val Barbarena, in località “Gorgo del Béco”, dove fu colpito a morte.

John Wilkinson “Freccia” è morto combattendo contro le dittature per un mondo più libero e giusto. È doveroso ricordarlo e onorario nel luogo in cui cadde.
La salma oggi riposa a Padova, nel cimitero del Commonwealth.