Venerdì 20 giugno ore 18:00 in Piazza dei Signori
Flash mob contro la nuova legge in materia di sicurezza
Venerdì 20 giugno 2025 alle ore 18 in Piazza dei Signori una trentina di associazioni chiamate a raccolta da Anpi e Giuristi Democratici (Cgil, Aned, Fiap-Circolo Antonio Giuriolo, Avl, Mediterranea, Salaam ragazzi dell’Olivo, Pax Christi, Mir, Fornaci rosse, Legambiente, Movimento nonviolento, Associazione Luca Coscioni, Partito democratico, Movimento 5 stelle, Coalizione civica-Sinistra italiana-Verdi, Pci, Psi, Civici per Vicenza, Prc, Associazione Giacomo Matteotti, Circolo Bruno Buozzi, Coordinamento per la democrazia costituzionale, Circolo Cosmos, Arci servizio civile, Bocciodromo, Caracol Olol Jackson) organizzano un flash mob sul tema: “No allo Stato di Polizia. Mobilitiamoci contro la legge che criminalizza il dissenso”
La nuova legge introduce nuovi reati e aggravanti di pena, peggiora le condizioni di chi è detenuto e prevede più tutele per forze di polizia e militari, e in modo inequivocabile mira alla repressione del dissenso.
A nulla è valsa la manifestazione del 31 maggio a cui hanno partecipato 150 mila persone e sono caduti nel vuoto gli appelli degli organismi internazionali e dell’associazionismo nazionale.
In particolare gli esperti di diritti umani delle Nazioni Unite hanno espresso profonda preoccupazione in quanto la legge contiene disposizioni non in linea con il diritto internazionale dei diritti umani; mentre per Amnesty International, il decreto governativo pone limitazioni senza precedenti al diritto alla protesta pacifica.
Aperte contestazioni sono state espresse anche da un’ottantina di Organizzazione non governative italiane ed europee, che hanno inviato una lettera al commissario europeo per la Democrazia e lo Stato di diritto chiedendo l’abrogazione della legge in quanto rappresenta “una seria minaccia per la democrazia”.
Forti critiche alla norma sono state formulate dal Consiglio superiore della magistratura, Associazione nazionale magistrati e Unione delle camere penali.
In un appello numerosissimi costituzionalisti hanno parlato di “torsione securitaria, limitazione del dissenso, accento posto prevalentemente sull’autorità e sulla repressione piuttosto che sulla libertà e sui diritti” e di “un disegno complessivo, che tradisce un’impostazione autoritaria, illiberale e antidemocratica, non episodica od occasionale ma mirante a farsi sistema, a governare con la paura invece di governare la paura”.
Anpi e Associazione Giuristi Democratici
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