Lucia Bortoloso (1923-2010)

Lucia BortolosoIl 6 dicembre 2010 nel salone del Circolo Operaio di Magré di Schio ha avuto luogo la cerimonia civile in memoria della partigiana Lucia Bortoloso, del battaglione Apolloni – brigata Garemi “Martiri Val Leogra”.
Centinaia di amici e di compagni hanno espresso la loro solidarietà e il loro cordoglio al marito Guglielmo Bertoldi “”Mino””, ai figli Oscar, Paola e Carmen, ai loro congiunti, ai nipoti, ai pronipoti e a tutti i parenti. Erano presenti, ai lati della bara, oltre venti bandiere delle Sezioni ANPI, della CGIL e delle brigate garibaldine delle Formazioni Garemi (“Ismene”, “Stella”, “Pasubiana, “Martiri Val Leogra”). La musica e i canti popolari del movimento operaio e della Resistenza hanno accompagnato lo svolgimento della cerimonia, aperta dall’’intervento di Guido Bortoloso, segretario della Sezione di Magré.
Hanno pronunciato poi discorsi di commemorazione e di ricordo il presidente provinciale dell’’ANPI Mario Faggion, l’’On. Daniela Sbrollini del Partito Democratico e Michela Scolaro, segretaria della Sezione ANPI di Schio-Poleo.

In un clima di commossa partecipazione, tutti hanno potuto seguire le vicende e gli impegni di una donna che ha dedicato tutta la sua esistenza alla famiglia e al bene della società, ispirandosi ai valori della Resistenza e agendo per la giustizia sociale, per la democrazia, per il lavoro e per la dignità di ciascun uomo.

Lucia e Mino sono stati insieme 68 anni, Erano insieme già nella Guerra di Liberazione, con Oscar piccolo e Paola che sarebbe nata nell’’autunno del 1944. Spinti da una forte carica ideale hanno lottato per farla finita con la guerra e con la dittatura fascista e per costruire una società più giusta per tutti.
Il libretto ““La Villa Rossa di Casalena””, che Mino ha dedicato a Lucia, contribuisce alla conoscenza del movimento partigiano garibaldino della Val Leogra.
La loro casa (“La Villa” di cui erano custodi) per un intero anno è stata un punto di riferimento essenziale, una base per i partigiani e per i comandanti di Malga Campetto e delle formazioni della Valle dell’’Agno e della Val Leogra, un luogo di incontri importanti tra “Pino”, “Dante”, Marte, Randagio, “Giulio”, “Alberto” e altri.
Lucia è stata per libera scelta al centro di questa attività fondamentale, condividendo gli ideali di riscatto sociale e umano di Mino e dei suoi compagni. Dopo la Liberazione hanno continuato il loro impegno nel PCI, nella CGIL, nell’’ANPI e nelle scuole, per trasmettere alle nuove generazioni l’amore per la storia, la “preoccupazione” per la democrazia minacciata, i loro consigli e le loro esperienze.

La condotta esemplare di Lucia, la sua coerenza, la fedeltà agli ideali della Resistenza radicati nella Costituzione, la sua dedizione alla formazione democratica dei giovani e la condivisione con Mino dell’’impegno per la giustizia a beneficio dei meno abbienti, rappresentano una buona “semina” e un’’eredità preziosa per tutti noi, una lezione da tener presente e far conoscere.