Bruno Gavasso

Tratto da “Figure della Resistenza vicentina: profili e testimonianze” di Mario Faggion e Gianni Ghirardini

Bruno Gavasso
Il prof. Bruno Gavasso aderisce fin dal 1935 all’idea comunista. Mentre è ancora studente entra in contatto con alcuni membri del suo partito e con altri esponenti dell’ambiente antifascista di Valdagno, che il “regime” non ha saputo piegare grazie alla presenza di due solide concentrazioni operaie, costituite dal Lanificio e dalla Filatura Marzotto. Le vicende internazionali, che vedono l’ltalia coinvolta dal governo Mussolini nella spedizione militare in Africa e nella guerra di Spagna, fanno discutere, spingono a ritrovarsi. Ma sono i prodromi della seconda guerra mondiale che danno l’incentivo all’incontro e all’azione.

Nel 1939 partecipa ad incontri con Tovo Pietro “Piero Stella”, Cenzi Virgilio, Visonà Severino “Nave”, Randon Otello, De Franceschi Francesco, Pontarin Giuseppe, D’Ambros Giuseppe “Marco”, Piero Broccardo, Luigi Lacchin, Scala Alfredo dei Ruari e altri. Parlano della situazione italiana e di quella internazionale.
Bruno Gavasso, per la sua formazione, è collegato pure ad un gruppo di studenti antifascisti di Valdagno, tra i quali Sergio Perin, Gianni Lotto, Nico Zanotelli, Alberto Visonà.
Lo scoppio della guerra lo allontana dalla cittadina laniera. A Treviso, dove è chiamato in servizio militare, si collega con alcuni esponenti antifascisti tra cui l’avv. Ramanzin. Nella primavera del 1943 è presente a Valdagno e con i suoi amici si dedica alla diffusione della stampa clandestina del Partito Comunista e di “Giustizia e Libertà”. Insieme a Sergio Perin, verso la fine di aprile, viene fermato dai carabinieri, condotto in caserma e ammonito. Alcuni giovani del suo ambiente sono arrestati: Rino Marchesini, Nino Ponza, Visonà Alberto, Gianni Lotto. Usciranno di prigione dopo il 25 luglio.
Il 1° maggio i943 viene festeggiato alla “Trattoria al Sole”, in località Seladi di S. Quirico. Partecipano all’incontro conviviale un dirigente della Federazione del PCI di Vicenza, Tovo Pietro, Guadagnin Alfeo, Bruno Gavasso, Remo Pranovi, Visonà Severino, Cenzi Virgilio, Paolo Carbognin, Zordan Pasquale “Sette”. La riunione è importante perché si profila ormai la sconfitta del nazismo e del fascismo.
Bisogna prepararsi al rinnovamento della società, dopo aver fatto i conti con i fascisti e con i loro sostenitori.
La giornata del 25 luglio 1943 è vissuta con grande entusiasmo dalla popolazione e dai lavoratori valdagnesi. Però la guerra continua a fianco della Germania, tutto sembra tornato come prima. ll giorno dell’armistizio, l’8 settembre 1943, l’occupazione tedesca di Valdagno e della Vallata spronano all’azione. Bruno Gavasso collabora con Tovo Pietro, che profonde le sue energie e i suoi mezzi nella preparazione della lotta armata contro i nazifascisti. Egli è tra gli animatori del gruppo di Castelvecchio, con Sergio Perin, Nico Zanotelli e Livio Bottazzi di Vicenza (ricercatore minerario, di tradizione socialista, in contatto con Luigi Faccio, sindaco di Vicenza prima del fascismo).
Questo primo tentativo, come altri del resto, non giunge a sviluppi operativi immediati, però mette insieme uomini di idee diverse, guida la discussione e l’impegno alla ricerca di una prospettiva di libertà e di giustizia sociale per l’Italia, che dovrà essere profondamente cambiata.
Alla fine di ottobre Gavasso si sposta in località Sacco con Sergio Perin, Alberto Visonà, Gianni Lotto e Antonio Pellizzari, figlio dell’industriale Pellizzari di Arzignano. L’esperienza del gruppo di Castelvecchio e del “Sacco” si conclude verso febbraio 1944.
A poca distanza, più in alto, è già sorto e si sta consolidando il gruppo di “Malga Campetto”. Di questo periodo Gavasso ricorda l’incontro con un gruppo di 6-7 partigiani, agli inizi del 1944 (si tratta probabilmente del gruppo di Vicenza, che si trova a Bosco di Marana fin dal mese di ottobre 1943 e che proprio in quei giorni entra nella formazione di “Giani”), le visite di “Piero Stella” e di Domenico Marchioro, segretario provinciale del PCI, al gruppo del “Sacco” (si davano appuntamento a Campotamaso), i contatti con Malunga e con il gruppo partigiano di S. Antonio, nell’alta Val Leogra.
Sceso a Valdagno, in accordo con Pietro Tovo e Sergio Perin, svolge la sua attività costante, quotidiana per il rafforzamento e il sostegno politico e materiale della formazione di Malga Campetto. Questi uomini, due comunisti e uno del Partito d’Azione, sono il primo nucleo attivo del C.L.N. di Valdagno. Il loro lavoro intelligente e tenace porta, nel mese di aprile 1944, alla costituzione completa del C.L.N. di Valdagno e della Valle dell’Agno. È cosi composto: Tovo Pietro e Bruno Gavasso per il PCI, Sergio Perin per il Partito d’Azione, Nino Cestonaro per il PSI, Piero Nizzero per la DC.
Ricopre il suo difficile incarico fino alla Liberazione, che lo vede presidente del C.L.N. di Valdagno.
Partigiano della Brigata Stella, gli è stato riconosciuto il grado di tenente; lo stesso riconoscimento è stato attribuito a Tovo Pietro e a Sergio Perin.
Con l’amico e compagno Sergio Perin è segretario della Carnera del Lavoro di Valdagno al momento della rottura dell’unità sindacale. Per un certo periodo è pure segretario del PCI valdagnese e consigliere comunale.
Nato nel 1917, professore al liceo classico, ora in pensione, vive a Valdagno”.

F. — GH.
Gennaio 1988