Vittoria Titomanlio

Vittoria Titomanlio

Vittoria Titomanlio

All’Assemblea Costituente sostiene l’autonomia regionale, che, nel rispetto delle singole esigenze, tradizioni, prospettive, diventa sinonimo di libertà e democrazia. Interviene, inoltre, in occasione della discussione sul disegno di legge sulla stampa, dove è favorevole alla pubblicazione da parte del giornale delle rettifiche delle persone cui sia stata lesa la dignità.

Vittoria Titomanlio

All’Assemblea Costituente sostiene l’autonomia regionale, che, nel rispetto delle singole esigenze, tradizioni, prospettive, diventa sinonimo di libertà e democrazia. Interviene, inoltre, in occasione della discussione sul disegno di legge sulla stampa, dove è favorevole alla pubblicazione da parte del giornale delle rettifiche delle persone cui sia stata lesa la dignità.

Maestra elementare, si impegna molto nell’associazionismo cattolico entrando a far parte, nel 1928, della Gioventù femminile dell’Azione Cattolica e dedicandosi alla formazione e all’assistenza delle lavoratrici.

Sono questi gli anni in cui l’Azione Cattolica svolge un’attività formativa molto intensa ed in cui i rapporti con il fascismo diventano sempre più difficili proprio a causa delle molteplici iniziative sociali e culturali.

Nel maggio del 1931 le sedi dei circoli cattolici vengono chiuse e il distacco del Movimento dal fascismo, anche se graduale, sarà sempre più netto e nel 1938 definitivo.

Dal 1943, Titomanlio è consigliera nazionale dell’Associazione italiana maestri cattolici e segretaria provinciale delle ACLI (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani).

Viene eletta all’Assemblea Costituente nelle liste della Democrazia Cristiana e nell’ambito della discussione del Titolo V, del Progetto di Costituzione, riguardante le Regioni e i Comuni,  sostiene l’autonomia regionale, che, nel rispetto delle singole esigenze, tradizioni, prospettive, diventa sinonimo di libertà e democrazia. Interviene, inoltre, in occasione della discussione sul disegno di legge sulla stampa, dove è favorevole alla pubblicazione da parte del giornale delle rettifiche delle persone cui sia stata lesa la dignità.

È delegata nazionale del Movimento femminile per l’artigianato italiano, componente del comitato consultivo ministeriale per l’artigianato e le piccole industrie, dirigente nazionale del Movimento Femminile della Democrazia Cristiana.

Viene eletta in Parlamento  per 4 legislature, dal 1948 fino al 1968.

Nell’attività politica si occupa soprattutto di lavoro, commercio, artigianato.

Molto intenso è il suo impegno anche nella società civile, dove ricopre l’incarico di presidente in varie istituzioni locali e nazionali di supporto e sviluppo dell’attività artigiana.

Riposa nel cimitero di Poggioreale a Napoli