Albino Cailotto (1918-2013)

Albino Cailotto
Il 21 dicembre 2013 a Recoaro Terme, nell’ampio cortile davanti alla sua casa é stata celebrata la cerimonia civile in memoria e onore del compagno partigiano Albino Cailotto, deceduto il 19 dicembre a 96 anni. C’erano tante bandiere delle Sezioni ANPI, quella della Sezione ANCR, la bandiera della sua brigata (la “Stella”, delle Formazioni Garemi); c’era la bandiera del suo battaglione, il “Romeo”, posata sulla bara, e una vecchia bandiera del PCI, partito che egli ha portato nella mente e nel cuore dalla giovinezza fino agli ultimi giorni della sua esistenza. Erano presenti molti amici e compagni e tante persone di varia estrazione politica,perché Albino era molto conosciuto e stimato. Riportiamo alcuni stralci dell’intervento tenuto da Mario Faggion :

«Albino, uomo e cittadino stimato non solo dagli amici e dai compagni di Recoaro e della Valle dell’Agno ma dalla popolazione tutta del centro e delle contrade di Recoaro e anche dagli avversari politici, ci lascia dopo una vita intensa, attiva e operosa, dedicata al bene della sua famiglia e dell’intera società, in particolare degli ultimi, degli indifesi, delle persone esposte all’ingiustizia e alla prepotenza (allo sfruttamento dell’uomo sull’uomo). Dotato di un grande equilibrio e di una buona capacità di analisi e di giudizio, ha improntato tutta la sua attività politica, sindacale e associativa nella realizzazione dei suoi ideali di liberazione umana e sociale e nell’affermazione dei valori della Resistenza e della Costituzione: il lavoro, la giustizia, la libertà, la democrazia.

Ha mantenuto fede ai suoi ideali con coerenza, affrontando a volte situazioni difficili, senza mai scendere a compromessi, a testa alta, con dignità e decisione.

Albino, nel 2003, mentre era segretario della Sezione ANPI di Recoaro, ha fortemente voluto la realizzazione di un filmato, curato dal prof. Egidio Tomasi, dal titolo “Testimonianze di partigiani recoaresi”. Egli non amava parlare di sé ma nel filmato, accanto alle testimonianze di Angelo Leonardo Facchin “Lupo”, di Pietro Benetti “Pompeo”, di Espedito Floriani “Furioso” e di altri c’é pure la sua, modesta, essenziale.

Nel 1942, durante il servizio militare, io mi ammalai a Torino. Poiché la malattia era lunga e seria, fui mandato a casa con un documento che mi dichiarava in attesa di pensione. Così rimasi libero dagli obblighi militari. Nel 1944 mi presentai a “Marco” chiedendogli se potessi essere utile al movimento partigiano. Mi consigliò di mettermi a disposizione per fare il portaordini e per recapitare a destinazione i viveri. Dopo pochi giorni mi incaricò di recarmi presso negozianti di alimentari e presso fornai che avevano già preso accordi con lui. Dai vari esercizi prelevavo pane, farina, riso o altri alimenti. Li consegnavo poi a Merendaore, ai Brunialti e in diverse altre zone di periferia… Dalla sede del Comune di Recoaro furono prelevate delle tessere annonarie (oltre 2000) in aprile 1944. Queste furono consegnate a varie botteghe di alimentari e ad alcuni fornai, così io potevo passare per prelevare i viveri. Mi rifornivo a Recoaro,ma anche al Maglio di Sopra, dai fornai Cocco e Ruaro e dal negozio di Petrin”.

Albino racconta con semplicità ma egli é stato uno dei più validi collaboratori dell’intendente della Brigata Stella, Giuseppe D’Ambros “Marco”, che doveva provvedere ai bisogni di 1782 uomini e donne, partigiani e patrioti della formazione garibaldina. Nell’organico di comando della Divisione Stella, Albino Cailotto fu Albino,entrato nella Resistenza nella primavera del 1944, ha i gradi di sergente maggiore (corrispondente al caposquadra) dall’1.10.44 al 30.11.44 e di sottotenente (corrispondente al comando di distaccamento) dall’1.12.44 all’1.5.1945.

Di questo non ha mai parlato. Ma parlano per lui l’esempio di tutta la sua vita, la sua coerenza, la sua fedeltà agli ideali di liberazione umana e sociale, i contatti mantenuti dal 1945 fino all’ultimo con i cittadini di Recoaro, con gli abitanti delle contrade che raggiungeva sempre a piedi, l’immenso lavoro portato avanti con costanza e continuità per la CGIL, per il PCI, per l’ANPI. Nella nostra Associazione é stato presidente della Sezione di Recoaro ed é stato fino al giorno della morte componente del Comitato Provinciale.

… Ci mancherà sicuramente …. Però il suo esempio rimane. Ci resta l’insegnamento di tutta la sua lunga vita, spesa per i suoi cari e per la società. Io sono orgoglioso della sua amicizia e del suo insegnamento… .

Grazie, compagno Albino, della lezione di vita che ci doni, dell’eredità morale, civile,ideale che ci trasmetti; continueremo a coltivare i tuoi ideali e i tuoi sogni di giustizia per tutti, a partire dagli ultimi; faremo tesoro del tuo esempio e ti ricorderemo sempre. Grazie Albino! Ti salutiamo, addio! ».