Nella notte tra il 28 febbraio ed il primo marzo 1945, nel corso di un rastrellamento, sei giovani, tutti di nome Carollo, finiscono sotto il tiro delle mitragliatrici tedesche.
Muoiono tre fratelli, Antonio, Giuseppe e Silvano Carollo, altri due fratelli, cugini dei primi, Giuseppe e Giovanni Carollo e un altro cugino, Domenico Carollo.
Dopo la strage i nazifascisti rastrellano la contrada Lore, raccogliendo tutti gli uomini ed obbligandoli a trascinare a valle i corpi dei 6 giovani uccisi e a scavare la fossa dove allineare i cadaveri orribilmente straziati. Quindi tutti sono fatti sfilare davanti ai cadaveri per vedere se ne riconoscono qualcuno. Evidentemente, se qualcuno li riconosce come abitanti della contrada le loro case saranno incendiate ed i parenti arrestati; allora accade che anche i parenti sono costretti a seppellire i loro giovani fingendo di non conoscerli, senza neanche poterli piangere.
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