L’Altopiano per la Pace, contro il riarmo
Oggi le azioni dei governi sono più concentrate sul riarmo che sul dialogo, alimentando la logica dello scontro. La società civile non può restare in silenzio: tacere significa essere complici.
Per questo molte associazioni dell’Altopiano si sono unite per affermare con forza che la pace è l’unica strada possibile e che il nostro futuro deve poggiare su giustizia, solidarietà e rispetto reciproco, non sulle armi.
Le Associazioni dell’Altopiano per la Pace invitano cittadini ed ospiti alla manifestazione
Sabato 27 settembre 2025 ore 15.00
Piazzale degli Eroi – Asiago
In caso di maltempo la manifestazione avrà luogo nell’Auditorium comunale di Gallio.
LE RELAZIONI
- Flavio Rodeghiero – Storico altopianese
L’eredità della Grande Guerra sull’Altopiano dei Sette Comuni - Giovanni Putoto – Medici con l’Africa Cuamm
Il legame tra guerra e fame - Prof. Lorenzo Simonato – Osservatorio Salute Altopiano
Le conseguenze a lungo termine delle guerre sulla salute delle comunità
GLI INTERVENTI
- Sara Resina, PierMarco Fop – Libera
La sicurezza si costruisce investendo nelle persone, non negli armamenti. - CRI Croce Rossa Italiana
L’importanza di vivere in un mondo senza la minaccia delle armi nucleari - Riccardo Bottazzo – Giornalista Free lance
Disarmati. Paesi senza esercito e altre strategie di Pace. - Emergency
La campagna R1PUD1A e l’attualità dell’articolo 11 della Costituzione

Stiamo vivendo un tempo difficile, in cui nel mondo tornano a crescere gli echi di guerra. Troppo spesso dimentichiamo le catastrofi del secolo scorso: milioni di morti, generazioni di invalidi, intere popolazioni ridotte alla fame, schiere di orfani, dittature che hanno soffocato la libertà, crisi economiche devastanti e distruzioni incalcolabili.
La storia ci ha già mostrato, con dolore, che la guerra non porta mai soluzioni. Come ha ricordato più volte Papa Francesco, con la guerra non ci sono vincitori: perdiamo tutti, vinti e vincitori.
Di fronte a questa perdita di memoria collettiva, molte associazioni di volontariato dell’Altopiano hanno sentito il dovere di unirsi. Hanno scelto di organizzare un momento pubblico e di invitare tutte le cittadine e i cittadini a far sentire la propria voce: una voce di pace, di rifiuto della violenza, di condanna verso chi antepone le armi al dialogo e alla diplomazia.
Non è un caso che questo appello nasca qui, su una terra che porta ancora impresse le ferite della Prima guerra mondiale. Le montagne dell’Altopiano, testimoni di sofferenze immani, ci ricordano ogni giorno quanto siano fragili la vita e la convivenza civile quando prevale la logica della guerra.
Manifestare per la pace significa custodire la memoria, ma anche assumersi una responsabilità verso il presente e verso il futuro.
È ciò che la Costituzione della Repubblica Italiana chiede a noi e ai nostri governanti con chiarezza: ripudiare la guerra e impegnarci per costruire un mondo di giustizia, solidarietà e pace tra i popoli.
