Celebrazione dei Sette Martiri di Grancona

Domenica 13 giugno 2010, a Grancona, si è svolta la manifestazione in memoria e in onore dei “Sette Martiri”, caduti dopo torture inenarrabili inflitte loro dai fascisti repubblichini l’’otto giugno 1944, la sera della festa del Corpus Domini.

Indetta dall’’Amministrazione Comunale di Grancona in collaborazione con l’’ANPI, le Associazioni Combattentistiche e d’’Arma e il Comitato Promotore, la cerimonia ha visto un’’imponente partecipazione di cittadini, di autorità istituzionali, di delegazioni delle Associazioni Partigiane ANPI e AVL dell’’ANCR, delle altre Associazioni di corpo e d’’arma (bersaglieri, fanti, alpini, carabinieri, marinai, mutilati invalidi di guerra e altre), della Scuola e del Volontariato.
Insieme al Sindaco Antonio Mondardo c’’erano i Sindaci di Pessano con Bornago (MI), di S.Germano dei Berici, di Zovencedo, di Sarego e i rappresentanti comunali della Città di Prato, di Lonigo e di altri Comuni vicini.
Il presidente della Sezione ANPI di Grancona, Giancarlo Salmaso, ha fatto gli onori di casa ricevendo e coordinando le rappresentanze partigiane e democratiche giunte da diverse località del Vicentino, da Prato con un pullman e da Milano con due pullman (da S.Maurizio al Lambro e da Pessano con Bornago).
Dopo il ritrovo nella Piazza di Pederiva, l’’onore ai Caduti e l’’alzabandiera, il lungo corteo, preceduto dalla banda musicale di Creazzo, si è avviato verso il Monumento dedicato ai “Sette Martiri”. Qui ha fatto sosta per rendere omaggio ai partigiani caduti con la deposizione di una corona di alloro e di un mazzo di fiori e per il saluto solenne alla bandiera italiana. Il corteo ha quindi ripreso il cammino fino al piazzale della Chiesetta di S.Antonio alle Acque, dove ha avuto luogo lo svolgimento della cerimonia, regolata nelle diverse fasi dal coordinatore prof. Maurizio Fipponi, delle Scuole Medie di Grancona, e accompagnata dai canti suggestivi, popolari e patriottici, del Coro Val Liona”.

Un diacono della Comunità locale ha aperto l’incontro sul luogo dell’eccidio con letture, riflessioni e una preghiera sul sacrificio dei caduti e sul valore della solidarietà e della pace.

Il Sindaco Antonio Mondardo ha portato il saluto della Amministrazione Comunale a tutti i partecipanti soffermandosi sul significato civile della manifestazione e rinnovando l’impegno a dare continuità e sostegno all’appuntamento annuale, che si ripete dal 1945.

Il discorso commemorativo è stato tenuto dal presidente dell’ANPI provinciale Mario Faggion, il quale, nella ricostruzione storica dell’episodio, interpretato eletto nel quadro dello sviluppo della Resistenza nel Basso Vicentino, ha messo in rilievo il ruolo provocatorio e criminale giocato dagli elementi della Compagnia della morte della Federazione del Partito Fascista Repubblicano di Vicenza nella strage perpetrata contro il gruppo di giovani, diretti da Raffaele Bertesina, che avevano aderito al movimento partigiano nella lotta per la libertà e l’indipendenza del nostro Paese.

Sono stati così ricordati e onorati Raffaele Bertesina, Silvio Bertoldo, Attilio Mattiello, Guerrino Rossi, Ermenegildo Sartori, Mario Spoladore ed Ernesto Zanellato.
Con loro è stato commemorato anche il partigiano Anacleto Fortuna “Tigre”, della pattuglia di Visèla, caduto nel luglio 1944 in località Pila di Spiazzo, mentre con i suoi compagni era alla ricerca dei responsabili dell’atroce e tragico eccidio.
Nel suo intervento l’oratore ha richiamato le conquiste della Resistenza e della Liberazione: la pace, la democrazia, la Repubblica, la Costituzione, l’Unità dell’Italia; ha inoltre invitato tutti a considerare la gravità della crisi economica, sociale e morale che stiamo vivendo esortandoli a ritrovare lo spirito unitario della Resistenza per superarla insieme, per il bene generale di tutta la società e delle nuove generazioni.

Il presidente onorario della Sezione A.N.P.I., Giuseppe Sartori, che riuscì ad evitare la morte l’8 giugno 1944 per volontà del fratello Ermenegildo, che invece è stato uno dei caduti, ha seguito con commozione tutta la manifestazione, lieto in cuor suo che i “Sette Martiri” continuino ad essere rispettati, ricordati e onorati come meritano.