Malga Campetto 2014

A Malga Campetto si è svolta l’annuale celebrazione. Quest’anno l’orazione ufficiale è stata tenuta dal compagno Paolo Baruffa. Ne riportiamo qui il testo.

Malga Campetto, Recoaro Terme, 31 agosto 2014

Saluto con una poesia tutti i partecipanti, le Autorità, le bandiere delle associazioni combattentistiche e delle sezioni Anpi e particolarmente i Partigiani, che siano presenti fisicamente o col pensiero se impossibilitati a venire.

Generale, il tuo carro armato è una macchina potente
spiana un bosco e sfracella cento uomini.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un carrista.

Generale, il tuo bombardiere è potente.
Vola più rapido d’una tempesta e porta più di un elefante.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un meccanico.

Generale, l’uomo fa di tutto.
Può volare e può uccidere.
Ma ha un difetto:
può pensare.

Questa famosissima poesia di Bertold Brecht, purtroppo sempre attuale, ci ricorda che l’opposizione alla guerra viene fatta dall’Uomo, che può pensare, può scegliere e può ribellarsi a ciò che è mostruoso!

Oggi, tra le tante manifestazioni nel calendario annuale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia della provincia di Vicenza (e sono una quarantina), a Malga Campetto ricordiamo insieme un piccolo gruppo di uomini che ebbero il coraggio di pensare, trovando la forza di ribellarsi alla guerra, alla dittatura e all’invasore.

I fatti storici sono noti: nei primi giorni del 1944, dalla Valle dell’Agno – e qualcuno da Vicenza, da Padova e da Schio – si  radunarono qui a Malga Campetto una ventina di giovani  che volevano resistere ai nazifascisti. Presto divennero una trentina ed il 17 febbraio 1944 furono oggetti di un rastrellamento di fascisti e tedeschi – a cui inflissero perdite, senza peraltro subirne. Pochi mesi dopo questo vittorioso battesimo del fuoco, l’8 agosto, nella contrada Caile di Recoaro Terme venne fondato il “Gruppo Brigate Ateo Garemi”, composto in quel momento dalle brigate garibaldine “Stella” e “Pasubiana” e dai battaglioni “Avesani” e “Ubaldo”. Alla fine della guerra, un anno dopo, le formazioni Garemi comprendevano la brigata Stella (nella valle dell’Agno), e poi la Martiri Val Leogra, la Pasubiana, la Pino, la Mameli, la Martiri della Libertà, la “Martiri di Grancona 2” (nel basso vicentino e nel padovano), la Avesani (sul Monte Baldo e poi in Lessinia), la Pierobon (pure in Lessinia), per una forza complessiva di oltre cinquemila Partigiani e altrettanti Patrioti!

La prima cosa che colpisce è proprio il profilo storico e numerico. Storicamente e militarmente, i Partigiani della Garemi, ed in particolare della brigata più esposta in questa valle, la Stella, si trovarono ad operare in condizioni difficilissime. La ‘montagna’ era costituita da colline facilmente accessibili sia dalla vallata dell’Agno che da quella del Chiampo; erano colline percorse in tutte le direzioni da strade e sentieri ma senza vie di fuga sicure, perchè a sud c’era la pianura occupata, a nord l’AlpenVorland dei tedeschi(*) ed il resto coincideva con le direttrici dei rastrellamenti … Il tutto, in una zona fortemente presidiata dai nazifascisti, con il comando tedesco dell’intero “Fronte Sud” trasferito  a partire dal settembre ’44 proprio qui a Recoaro- per non parlare di tutti gli uffici ed i reparti repubblichini distribuiti da Montecchio a Valdagno e dei presidi nazifascisti in tutto l’altovicentino. L’appoggio delle popolazioni a favore dei Partigiani venne pagato duramente dagli uni e dalle altre con rappresaglie tremende! Eppure, numericamente, il gruppo di Malga Campetto sopravvisse, aumentò, divenne forte e importante e significativo. Diventò un polo fondamentale per la storia della Resistenza in tutto il Veneto.

Allora viene da pensare – e ricordiamocelo continuamente! – che non sempre i numeri sono tutto! Perchè, dietro i numeri di quegli uomini e quelle donne, c’è il valore della scelta etica, morale, di ribellione alla guerra e all’ingiustizia. La scelta del ribelle, della Resistenza in particolare, è una scelta che arriva dalla nostra umanità.   E’ una scelta personale, profonda, che spesso si paga ma che comunque non richiede nessun capo: si segue la scelta, non un duce! E quando la ribellione è Giusta, la scelta ispira e trascina altre persone, che la ripetono.

I risultati migliori e più significativi della Resistenza (Malga Campetto ne è la dimostrazione) ci sono stati quando i Ribelli sono andati oltre le loro appartenenze – e prendo come bellissimo esempio proprio un ragazzo di Malga Campetto, Luigi Pierobon “Dante“(**), studente padovano diventato comandante della Stella, martire e M.O.V.M., che da cattolico scelse consapevolmente di combattere nelle formazioni garibaldine, perchè prima di ogni altra valutazione viene il dovere umano di ribellarsi al fascismo e all’ingiustizia e di combatterli, qualsiasi forma e colore assumano! Questo dovere vale ancora oggi, contro qualunque forma di fascismo – e  in un paese come l’Italia, che tanto ha pagato per liberarsi, l’antifascismo è e dovrebbe essere di tutti!!!

I numeri non sono tutto. La minoranza ribelle spesso viene ricordata e a volte riesce anche a lasciare una bellissima eredità per il futuro.

Noi possiamo ricordare lo schiavo Spartaco, l’inca Tupac Amaru, il messicano Emiliano Zapata… questi e  tantissimi altri ribelli che oltre ai libri riempiono le storie dei popoli. Ma gli uomini come quelli di Malga Campetto sono andati oltre! Le donne e gli uomini della Resistenza italiana hanno dimostrato con i fatti e con il loro sangue che gli Italiani non erano tutti fascisti. Anzi, resero evidente che c’erano persone che non accettavano la dittatura nostrana nè l’invasore tedesco: per questo si giocavano la vita e a volte la perdevano. Faticosamente, si sono guadagnati il rispetto politico degli Alleati: ai tavoli della pace si sono potuti sedere a testa alta, proprio perchè le loro scelte avevano un’etica riconoscibile e rispettabile.

Ma soprattutto, non si sono fermati ad un sogno e con la Libertà ci hanno lasciato l’idea e la voglia di un Paese molto migliore di quello di oggi.

La Costituzione Repubblicana figlia della Resistenza parla (***) di un paese che ha orrore della stessa guerra di cui parlava Brecht!
Un paese dove tutti hanno diritto alla salute, all’istruzione pubblica, alla giustizia uguale per tutti, a vivere una vita dignitosa; dove le famiglie sono protette e uomini e donne sono alla pari.
Un paese dove le differenze tra ricchi e poveri vengono riequilibrate.
Un paese che davvero lotta contro le mafie e le massonerie e che si ricorda di difendere il proprio territorio e la propria cultura.
Un paese che elegge rappresentanti degni di essere tali e dove il voto non può essere a “scatola chiusa”, dove il fisco non è ingiusto e la pubblica amministrazione funziona con imparzialità e competenza.
Un paese che si basa sul lavoro dei propri cittadini, che lo valorizza e che lo garantisce, sano, dignitoso e per tutti.

In questa eredità troviamo il terzo significato della storia del gruppo di Malga Campetto.

Dopo la riflessione sui piccoli numeri che diventano grandi, dopo il ricordo della giusta scelta  e l’omaggio al coraggio dei Ribelli che salirono in montagna a combattere apertamente per la Libertà, dobbiamo andare oltre  le appartenenze e  fare nostra l’eredità comune che i giovani di tutte le malghe Campetto d’Italia ci hanno lasciato.   Oggi siamo qui per questo!

Paolo E. Baruffa

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Note al discorso:

(*) AlpenVorland era il Trentino-Alto Adige, posto direttamente sotto l’amministrazione militare tedesca.

(**) Luigi Pierobon “Dante”,  Medaglia d’oro al valor militare – Padova, 17 agosto 1944
http://www.anpi.it/donne-e-uomini/luigi-pierobon/
http://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Pierobon

(***) il Paese della Costituzione: ripudio della guerra (art. 11); salute tutelata (art. 32); istruzione pubblica (art. 34); giustizia uguale per tutti (artt. 3 e 24); vita dignitosa (artt. 3 e 31); tutela della famiglia (art. 28); pari dignità (art. 37); riequilibrio delle ricchezze (artt. 3 e 5); lotta a mafie e massonerie (art. 18); tutela del territorio (art. 44) e della cultura (art. 9); onore degli eletti (art. 54); voto non limitato (art. 48); fisco euiqlibrato (art. 53), pubblica amministrazione imparziale e competente (artt. 28 e 97); lavoro fondamentale, garantito, sano e dignitoso e per tutti (articoli 1, 4, 35 e seguenti…).