IL CAMBIAMENTO NECESSARIO

Voglio innanzitutto ringraziare l’Anpi di Vicenza per questa iniziativa in tempi di distanziamento sociale e per avermi invitato. Mai come oggi l’anniversario della Liberazione richiama all’attualità dei valori della Resistenza. C’è un filo rosso tra la Resistenza, la Liberazione, la Costituzione repubblicana che ne è figlia, i diritti universali, l’internazionalismo e la necessità di un’Europa diversa, sociale, solidale, accogliente. Il virus è egualitario, perché può contagiare tutti, ma colpisce un mondo e una società italiana profondamente diseguali, ampliando così a dismisura le diseguaglianze create dalle politiche umane, non dalla natura. Muoiono prima di tutti i più poveri, i più fragili, i più anziani. Muore la generazione che è stata testimone diretta – quando non protagonista – della stessa lotta di Liberazione. Sono colpite soprattutto le persone e i territori che, nei decenni che ci separano dall’affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione, sono stati “traditi” più di altri dalla loro mancata applicazione, in nome di politiche sempre più piegate al profitto, alla rendita agli interessi dei pochi più forti e più ricchi. Non so se la pandemia ci farà imparare la lezione. So che c’è una parte importante del Paese – tra questi, ne sono convinto, molti giovani – che troverà più forza per chiedere il cambiamento necessario: meno profitti, più posti di lavoro stabili e con diritti pieni; meno armi e sanità pubblica davvero universale e uguale in tutto il territorio nazionale, centrata sulla prevenzione e i servizi territoriali e domiciliari; un rapporto diverso con la natura, cambiando modello di sviluppo e di consumo, prendendo sul serio la protesta e la proposta delle ragazze e dei ragazzi di Friday for Future; redistribuire la ricchezza tra i Paesi e nei Paesi, dall’alto verso il basso, con una nuova tassazione progressiva e sui grandi patrimoni e un nuovo ruolo pubblico nelle’economia. I diritti, a partire dal lavoro, non si mercificano!
Con lo Spi Cgil stiamo facendo un’esperienza di valorizzazione del carattere europeo della lotta al fascismo, di ieri e di oggi. Con i pensionati della CGT francese e delle Comisiones Obreras spagnole da oltre due anni ci stiamo incontrando, con le associazioni partigiane e gli studenti, nei luoghi della Resistenza europea. Finora abbiamo fatto 9 incontri: a Madrid, Marsiglia, Brescia e Cevo in Val Camonica), Perpignan, Cascia (Repubblica libera), Nizza, Barcellona e Cordera dell’Ebro, Sanremo e Pigna (Repubblica libera), Malaga. Ci siamo mossi insieme per trarre dalla memoria della Resistenza e delle lotte operaie antifasciste la spinta e le ragioni per combattere il neofascismo crescente in Europa e le politiche – spesso anche istituzionali – nazionaliste, sovraniste, xenofobe e razziste. I muri e i nuovi fili spinati contro profughi e migranti sono la disumana fine del sogno europeo. Non per questo hanno lottato i nostri padri e i nostri nonni, le nostre madri e le nostre nonne. Non ci salveremo da soli. Ora e sempre Resistenza.


Leopoldo Tartaglia